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09 Settembre 2020 - 16:21
Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla da Palazzo Chigi in vista della riapertura della scuola, prevista ufficialmente per il prossimo 14 settembre. In alcune Regioni però la data d'inizio dell'anno scolastico verrà rinviata. E lo fa in occasione di una conferenza stampa convocata insieme ai ministri dell'Istruzione, Lucia Azzolina, delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e della Salute, Roberto Speranza. "Per ripartire bene occorrerà uno sforzo collettivo, dobbiamo essere consapevoli che ci saranno delle difficoltà. Mettiamo in conto che ci saranno nuovi contagi, abbiamo disposto un prontuario per affrontare queste difficoltà".
Lo dice il premier Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, parlando della riapertura degli istituti scolastici che, dice, "comporterà uno sforzo ulteriore da parte di tutti, governo in primis.
Noi ci assumiamo sempre le nostre responsabilità"."Altri Paesi stanno avendo delle difficoltà: è successo in Germania", dove sono state chiuse delle scuole in seguito ai contagi, "Francia, Stati Uniti. E' uno scenario inevitabile che dobbiamo predisporci ad affrontare senza lasciarci sopraffare" da queste difficoltà. "Nessuno di noi ha la bacchetta magica. Ma le famiglie non devono dubitare di una cosa, che abbiamo fatto il massimo. Questa per noi è una grande opportunità", scandisce il presidente del Consiglio.
11 milioni di mascherine saranno distribuite dal governo alle scuole
"In aggiunta alle carenze strutturali che si trascinano di anno in anno si aggiungono anche le difficoltà legate al Covid. Oltre 10 milioni di persone si rimetteranno in moto, e questo comporterà uno sforzo da parte di tutti, governo in primis. Le famiglie saranno direttamente coinvolte, serve uno sforzo collettivo. Ci saranno naturalmente nuovi contagi a scuola, ma abbiamo predisposto linee guida per affrontare queste difficoltà. È già successo in Germania, dove sono stati chiusi un centinaio di istituti scolastici, ma anche in Francia e negli Stati Uniti ci sono scuole chiuse e studenti in quarantena. Noi abbiamo fatto il massimo, per regalare alla scuola un nuovo inizio. La scuola ricomincia con un investimento di 7 miliardi, più spazi, meno alunni per classe".
"L'orario di ingresso potrà essere scaglianato, ma saranno i presidi a decidere. 11 milioni di mascherine saranno distribuite dal governo alle scuole, per personale scolastico e per studenti, gratuitamente per tutti.
A scuola sarà consentito togliere la mascherina al banco, a patto che ci sia il distanziamento minimo di un metro. I bambini al di sotto dei 6 anni non avranno invece l'obbligo di indossarla. In soli due mesi abbiamo giù reperito 2 milioni e 400mila banchi nuovi. C'è giù un calendario di consegna, alcuni di questi arredi sono stati già distribuiti, continueremo per tutto il mese di settembre, complteremo le consegne entro il mese di ottobre".
"Saranno le famiglie a misurare la temperatura dei ragazzi a casa, accertandosi che i figli non abbiano una temperatura superiore a 37,5°, e che non abbiano i sintomi da Covid-19. Se uno studente avrà i sintomi dell'infezione a scuola il ragazzo sarà riportato a casa e si valuterà con il medico se sarà opportuno fare il tampone. Sarà sempre la Asl a stabilire se tutta la classe dovrà andare in quarantena".
"I bus potranno essere riempiti fino all'80%. Agli studenti con fragilità verrà garantito un accesso prioritario ai test. Sulla scuola stiamo facendp quello che non è mai stato fatto in tanti anni. Penso al piano assunzioni, che permetterà l'arrivo di 160mila docenti di ruolo. Abbiamo investito ben 2 miliardi nell'edilizia scolastica. Possiamo investire in prospettiva, grazie al Recovery Fund, non vogliamo più classi pollaio, ma vogliamo scuole nuove, più moderne, più digitalizzate".
"Quest'anno ci sarà didattica in presenza, se anche ci fosse una quarantena sarà per pochi giorni", ha affermato Conte.
"La scuola è già ripartita, grazie a uno sforzo corale – ha detto la ministra Azzolina – il 1 settembre sono partiti i percorsi di recupero. Dal 24 poi rientreranno tutti. Sappiamo che ci saranno difficoltà da superare. In questi primi giorni ci sono già stati dei casi positivi, ma la scuola e la sanità sono tornate a parlare. È stato giusto chiudere le scuole a marzo, ma oggi siamo più preparati. La scuola è una macchina enorme, complessa. Ci conforta tutto il lavoro che abbiamo fatto: nessuno ha messo in campo lo stesso numero di soluzioni che ha adottato il nostro Paese. Un istituto su tre ha avuto almeno un intervento di edilizia".
"La scuola nell'orario giornaliero di uno studente forse rappresenta il luogo meno rischioso. Ma ci vuole responsabilità, da parte di tutti".
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