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Nuovo Dpcm, slitta la riapertura di palestre e cinema. Stop agli spostamenti nelle seconde case

Nuovo Dpcm, slitta la riapertura di palestre e cinema. Stop agli spostamenti nelle seconde case

La preoccupazione per la diffusione delle varianti e il timore di una terza ondata ha spinto gli esperti a chiedere massima cautela e prudenza al governo: si teme dunque che le riaperture sperate con il prossimo dpcm, dalle palestre ai luoghi della cultura, possano slittare alla fine di marzo o addirittura ad aprile.

Nuovo dpcm: palestre e piscine a rischio?

La richiesta di un parere sulla ripartenza delle attività sportive era stata presentata al Comitato tecnico scientifico dal ministero dello Sport. E la risposta degli esperti sembra aver gelato, almeno per il momento, le aspettative. Le palestre e le piscine potranno riaprire soltanto quando il numero dei contagi sarà di 50 persone per centomila abitanti. È un parametro molto basso, nella valutazione che l’Istituto superiore di sanità fa ogni venerdì sul monitoraggio settimanale equivale alla «fascia bianca».

Nelle prossime settimane gli indicatori potranno essere eventualmente rivisti anche per programmare uno scaglionamento degli ingressi nelle strutture sportive, ma al momento gli scienziati non ritengono di poter concedere il via libera.

Cinema e teatri

Oggi il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini incontrerà i componenti del Cts. Con loro proverà a fissare un calendario per la riapertura dei cinema e dei teatri, ma anche per valutare la possibilità di consentire l’ingresso nei musei e nei parchi archeologici il sabato e la domenica.

Consapevole che sarà comunque difficile ottenere un risultato positivo immediato. Le associazioni dei lavoratori dello spettacolo hanno preparato un protocollo più rigido rispetto a quello in vigore prima della serrata. Oltre all’obbligo per gli spettatori di indossare le mascherine FFp2, si pensa a biglietti nominativi prenotati online in modo da consentire il tracciamento delle persone ed evitare il pagamento alle casse.

Ma anche alla sanificazione della sala prima dell’inizio di ogni spettacolo.

Ristoranti e bar

L’apertura di bar e ristoranti dopo le 18 al momento sembra destinata a rimanere ancora vietata nelle fasce gialle.

La discussione rimane comunque aperta e non è escluso che possa esserci una rivalutazione per quelle aree che - pur non avendo ancora i parametri da fascia bianca - mostrino una condizione favorevole sia per quanto riguarda l’andamento dei contagi, sia per la tenuta delle strutture sanitarie. Il problema — come più volte sottolineato dagli scienziati — è quello di limitare la circolazione delle persone e soprattutto impedire assembramenti.

Nuovo Dpcm, varianti Covid e zona arancione: il punto

Nuovo Dpcm in arrivo nell'Italia alle prese con le varianti Covid, fra zona arancione 'rinforzata' e zona rossa per arginarne la diffusione nelle regioni. In vista di nuove misure e regole, e soprattutto dei nuovi dati del monitoraggio sulla pandemia di venerdì, il Comitato tecnico scientifico si è riunito ieri sera con il premier Mario Draghi e i ministri per fare il punto sull'emergenza.

 

 

Un punto della situazione dove però non si è parlato del tema delle riaperture, ha spiegato Agostino Miozzo lasciando Palazzo Chigi.

"Non abbiamo parlato di riaperture, se ne parlerà in un'altra occasione. Venerdì ci sarà una nuova fotografia della situazione e poi vedremo", ha detto, aggiungendo come si sia "rappresentato al presidente Draghi i dati e i numeri.

Dal punto di vista scientifico noi siamo prudenti, ma non abbiamo descritto una situazione di catastrofe imminente".

Premier aperturista o rigorista? "Ascolta e ci ha ascoltati con attenzione", la replica del coordinatore del Cts, che prima di entrare in riunione aveva assicurato: nessuna richiesta di rigore, "ma diremo che serve prudenza".

E se per oggi è prevista una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico con il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini per valutare il protocollo di sicurezza messo a punto dalle associazioni dello spettacolo su cinema, teatri e sale da concerto, la "prudenza" ha senz'altro caratterizzato la giornata di ieri, con l'istituzione di nuove zone arancioni e rosse nelle regioni della Penisola.

Dopo Roccagorga, Carpineto Romano e Colleferro, il Lazio ha infatti dichiarato la sua quarta zona rossa anche per il piccolo comune di Torrice, in provincia di Frosinone.

Una misura dettata dalla preoccupazione per le varianti Covid che, ha spiegato l'assessore alla Salute della Regione D'Amato, "si affacciano nel Lazio". Confermata poi la chiusura di una scuola a Roma per variante brasiliana con link dall'Umbria.

Zona arancione scuro da giovedì 25 febbraio e fino all’11 marzo, inoltre, per 14 Comuni dell’Emilia-Romagna dove da giorni si registra una situazione di progressiva criticità a causa dell’incremento dei contagi da Covid-19.

Una misura che riguarda tutti i Comuni che fanno capo all’Ausl di Imola – e quindi Imola, Castel San Pietro, Medicina, Mordano, Castel Guelfo, Dozza, Casalfiumanese, Fontanelice, Borgo Tossignano, Castel del Rio -, e quelli confinanti di Bagnara di Romagna, Conselice, Massa Lombarda e Riolo Terme, in provincia di Ravenna, che ricadono nel territorio dell’Ausl Romagna.

E ancora, zona arancione 'rafforzata' per tutta la provincia di Brescia e alcuni comuni in provincia di Bergamo e Cremona.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha infatti firmato ieri un'ordinanza relativamente a 'Misure urgenti per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19': in estrema sintesi, in tutta la provincia di Brescia e in alcuni comuni delle province di Bergamo e Cremona, viene istituita una 'fascia arancione rafforzata' con la totale sospensione della didattica in presenza, nonché la sospensione dei servizi socio-educativi per la prima infanzia e dei servizi educativi delle scuole dell'infanzia. Nello specifico - si legge nell'ordinanza - per quanto riguarda "il territorio della Provincia di Brescia e dei Comuni di Viadanica, Predore, Adrara San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro, Gandosso (BG) e Soncino (CR)" a decorrere dalle ore 18.00 di oggi, martedì 23 febbraio 2021 e sino al 2 marzo 2021, con eventuale proroga sulla base dell'evoluzione del contesto epidemiologico.

Questo il contesto in cui il governo dovrà muoversi e decidere per il nuovo Dpcm, che sarà limato in base alle indicazioni del Cts il prossimo venerdì, quando saranno disponibili i dati aggiornati della Cabina di regia e, quindi, della 'fotografia' del Paese alle prese con l'emergenza.

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