Cerca

M5S senza pace: ora è scontro anche sul vertice Conte-Grillo

M5S senza pace: ora è scontro anche sul vertice Conte-Grillo

ROMA. «E ora parlateci di Bibbona». Il vertice dello stato maggiore 5 Stelle in programma domani nella casa al mare di Beppe Grillo a Marina di Bibbona, in Toscana, sarebbe in procinto di saltare, complice la fuga di notizie che avrebbe fortemente irritato il garante M5S.

E si registrano anche mal di pancia tra i parlamentari per l’ennesimo “caminetto” tra pochi convocato all’insaputa dei gruppi. «Di ciò di cui non si può parlare si deve tacere (Ludwig Wittgenstein)», il messaggio sibillino affidato ai social da Grillo, il quale aveva chiamato a raccolta i big per discutere del futuro del Movimento e di un possibile coinvolgimento di Giuseppe Conte nel progetto pentastellato.

IL NO DI CASALEGGIO.

L’ex premier sarebbe pronto a scendere in campo per i 5 stelle, ma la nuova buferra scatenatasi tra i Cinque Stelle sta frenando l’operazione. La fuga di notizie ha fattio arrabbiare non poco anche il presidente di Rousseau, Davide Casaleggio che, non si sa se perché non invitato o per tenersi fuori dalle diatribe, smentisce di aver in programma la sua partecipazione. Una cosa è certa: se il vertice si farà, Casaleggio non vi parteciperà. Il deputato Francesco Berti esce allo scoperto e dà voce ai malumori: «A cosa è servito fare un anno di Stati generali del M5S, se poi la linea cambia sui giornali o nel fine settimana a Bibbona? Se il M5S deve crescere, si renda conto che ratificare su Rousseau scelte prese altrove non è democrazia diretta, ma plebiscitaria».

GALLO: NO ALL’UOMO SOLO AL COMANDO.

Non mancano, inoltre, i timori per una riedizione dell’«uomo solo al comando» che secondo il deputato napoletano Luigi Gallo «ha prodotto enormi danni ad una forza politica come la nostra». Il parlamentare campano suggerisce a Conte «di non raccogliere alcun incarico nel M5S senza che venga abbandonato l’infantile modello democratico che ci ha condotti fin qui», e auspica una riforma del M5S «con un nuovo simbolo e con un nuovo statuto».

IL DUALISMO CON DI MAIO.

C’è poi chi ipotizza problemi di coesistenza tra Conte e Luigi Di Maio all’interno del Movimento. Ma nelle interviste il ministro degli Esteri non fa che spendere parole al miele per l’avvocato: «Il suo ingresso nel M5S è un fatto importantissimo anche per la politica italiana», ha detto Di Maio nella diretta Facebook del “Fatto quotidiano”, suggerendo per l’ex premier un ruolo che vada oltre il Comitato direttivo: «L’organo a 5 è stato progettato nel periodo dopo le mie dimissioni però quando c’è una personalità, questa forgia in qualche modo una forza politica. Non si può immaginare che Conte diventi uno dei 5 lì dentro».

FRENARE L’EMORRAGIA.

Con l’ingresso di Conte nel M5S i vertici intendono anche frenare l’emorragia di deputati e senatori che non accenna ad arrestarsi. Tra espulsioni e nuovi addii (viene considerata ormai certa l’uscita di altri parlamentari, tra cui Giorgio Trizzino) nei prossimi giorni i gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama potrebbero perdere altri pezzi. «Conte è l’unico in grado di tenerci tutti uniti», osserva un pentastellato. Ma soprattutto rappresenta per molti eletti - specie quelli al secondo mandato - l’unica chance di sopravvivenza politica: l’ultimo “treno per Yuma” sul quale salire in vista della prossima legislatura.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Roma

Caratteri rimanenti: 400

Logo Federazione Italiana Liberi Editori