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Il Pd propone Fico candidato, De Luca ribalta il tavolo. È guerra aperta

Il Pd propone Fico candidato, De Luca ribalta il tavolo. È guerra aperta

NAPOLI. È bastato un solo giorno e il tavolo del centrosinistra si è già ribaltato. De Luca, Italia Viva e tutte le altre liste che hanno appoggiato De Luca alle ultime amministrative da un lato, M5S e Pd dall’altro. È guerra aperta. E di-re che solo mercoledì nelle di-chiarazioni di circostanza si parlava con entusiasmo di una nuova era per Napoli e di un polo progressista in rinascita. I deluchiani, però, non avevano ancora appreso della dichiarazione del segretario metropolitano del Pd Marco Sarracino che parlava di Roberto Fico come un’opportunità per la città. Un’uscita che ha scatenato la furia di Palazzo Santa Lucia, forte dell’appoggio della maggioranza dei protagonisti al tavolo. La reazione ufficiale è affidata al vicepresidente della Regione Fulvio Bonavitacola che ha partecipato al tavolo. Per il numero due della Regione le parole di Sarracino su Fico rappresentano «una evidente e grave scorrettezza politica, nei riguardi di quanto deciso pochi minuti prima e delle forze chiamate al tavolo di confronto». Ma il veleno sta nella coda della nota: «Ci muoveremo in coerenza e di conseguenza in piena autonomia». Insomma: per De Luca il tavolo e rotto e si prosegue in solitaria. In che modo? Diverse le ipotesi in campo. La prima vede un ritorno al tavolo di discussione con i Dem ma con una posizione molto più forte da parte dei deluchiani. La seconda è quello dello strappo con il Pd per un’avventura insieme con le altre liste a sostegno di un candidato di ispirazione deluchiana.

Tra le ipotesi c’è il nome dei manager Riccardo Maria Monti o Amedeo Manzo ma anche quella dell’attuale assessore regionale Lucia Fortini. Ma resta in campo anche la suggestione Catello Maresca con i pontieri che pro- vano a tenere aperto il canale tra governatore e pm tentando di “scipparlo” al centrodestra. Prima di operare queste scelte, però, De Luca dovrà confrontarsi con i suoi alleati per capire se sono disposti ad uno strappo. E soprattutto lo sceriffo vorrà vedere cosa succederà nei prossimi giorni in casa Pd. I Dem ieri non hanno preso posizione nonostante i durissimi attacchi che gli sono piovuti addosso, anche perché presi dalle dimissioni di Zingaretti che sconvolgono il partito a livello nazionale. Inoltre il rinvio delle elezioni ad ottobre lasciano il tempo per qualsiasi operazione: sia quella di ricucitura dello strappo, sia quella della clamorosa separazione tra DeLuca e i Dem.

Ad oggi va racccontato del durissimo affondo contro il Pd arrivato della Regione: «Nella riunione - rimarca Bonavitacola - si era deciso di partire dalla coalizione vincente alle regionali con la necessità di garantire candidature in grado di sviluppare piena collaborazione con la Regione. Il segretario metropolitano del Pd parla d’altro e per se stesso, rivelandosi del tutto inaffidabile». E poi ecco la presa di posizione: «Noi riteniamo che il futuro di Napoli si debba decidere a Napoli, non sulla base di giochi politici romani, a cui subordinare gli interessi della città. Negli anni passati il misto di presunzione, supponenza e inconcludenza mostrato dal Pd ha portato a risultati disastrosi. Ma sembra che le esperienze del passato non abbiano insegnato nulla. Noi confermiamo il rispetto per le forze politiche e civiche della coalizio- ne e saremo impegnati a mantenerla coesa».

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