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Caso Bindi, De Luca si scusa: «Le mie parole inaccettabili»

Caso Bindi, De Luca si scusa: «Le mie parole inaccettabili»

Dopo una nuova giornata di polemiche il governatore fa marcia indietro. Renzi: frase indifendibile, ma lui è campione della lotta alla camorra

NAPOLI. "Credo di aver chiarito la mia posizione mezz'ora dopo, esprimendo il mio rispetto per l'onorevole Bindi. E tuttavia, qui e lì, c'è chi continua l'opera di strumentalizzazione. È del tutto evidente che le mie parole, presentate così come sono state presentate, erano obiettivamente inaccettabili e obbligavano a chiedere scusa. Cosa che ho fatto e che faccio". Così, in una nota, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, al termine di una nuova giornata di polemiche. "Ho chiarito il contesto, credo di non avere più nulla da aggiungere", conclude De Luca. Scuse che sono arrivate dopo che era intervenuto anche il premier, Mattero Renzi, che aveva detto: "De Luca ha detto cose profondamente sbagliate ma non si puo' associare De Luca alla mafia. La frase su Bindi è indifendibile ma lui è campione della lotta alla mafia e alla camorra nel suo territorio". In ogni caso, nel pomeriggio durante il tradizionale appuntamento su Lira tv, il presidente campano aveva conrtrattaccato: "Siamo in un paese in cui ti svegli la mattina per buttare il sangue, in una regione come la Campania, cerchi di fare il tuo dovere da uomo libero e ti devi guardare da farabutti di ogni tipo", aveva detto.

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