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Recovery, tensioni sul piano: slitta Cdm

Recovery, tensioni sul piano: slitta Cdm

Doveva iniziare alle 10, all'ordine del giorno un'informativa del ministro Daniele Franco sul Recovery Plan. Ma il Consiglio dei ministri è slittato "non si sa quando si fa", dice un ministro all'Adnkronos. Ci sarebbero, infatti, ancora nodi da sciogliere, a partire dal superbonus, che M5S e Fi chiedono di estendere al 2023, ma anche su altri punti, come le liberalizzazioni e quota 100. Si attende un nuovo orario di convocazione, ma il Consiglio dovrebbe comunque svolgersi in giornata. Intanto proseguono le interlocuzioni con Bruxelles, dove il testo dovrà arrivare entro il 30 aprile.

Anche la cabina di regia, affidata a Palazzo Chigi con il contributo di ministri che, al momento, sono prevalentemente tecnici, ha creato qualche mal di pancia. La Lega, riferiscono fonti di governo, sarebbe intenzionata per ora a lasciare sotto traccia la questione quota 100, ma decisa ad alzare il tiro sullo stop alle aperture nei weekend dei centri commerciali - sparite dal dl sulle aperture - e sull'ascolto delle Regioni, ora a trazione Lega con la leadership della conferenza dei governatori in mano a Massimiliano Fedriga.

Il premier Mario Draghi, a quanto apprende l'Adnkronos, avrebbe rassicurato il M5S sulle coperture del superbonus fino al 2023. Ci saranno, è una certezza, la rassicurazione arrivata ai grillini dal presidente del Consiglio, alle prese con le ultime limature del Pnrr e le interlocuzioni con Bruxelles. Draghi avrebbe spiegato ai 5 Stelle che le coperture verranno verificate annualmente a seconda del 'tiraggio'. Vale a dire quante risorse vengono spese in base ai lavori. Delle rassicurazioni sulla copertura dovrebbero arrivare anche nell'intervento del premier lunedì e martedì alla Camera e al Senato.

Le risorse per la copertura del superbonus sull'edilizia per il 2023 saranno nella prossima manovra è la conferma che arriva dal ministro dell'Economia Daniele Franco alla capodelegazione di Fi Maria Stella Gelmini, riferiscono fonti azzurre. Nel Pnrr, infatti, ci sono coperture per la misura solo fino al 2022 (18 miliardi), mancherebbero all'appello altri 10 mld. Che, avrebbe spiegato Franco a Gelmini, saranno inserite nella legge di bilancio d'autunno.

Anche l'ex premier Giuseppe Conte, capo in pectore del M5S, interviene sulle frizioni in atto nel governo sul superbonus al 2023. "La transizione ecologica è una priorità sia per me che per il Movimento 5 Stelle - scrive su Fb - È un’occasione imperdibile per il nostro Paese e non può essere rimandata per difetto di lungimiranza o carenza di volontà politica. In quest’ottica, il superbonus 110% è una misura fondamentale per consentire non solo di salvaguardare il nostro Pianeta e abbattere in modo significativo le emissioni, ma anche per permettere a milioni di famiglie di risparmiare sui costi dell’energia e di rendere più sicure le proprie case sul piano antisismico".

"Non solo - rimarca Conte - con il superbonus si sta investendo su un patrimonio immobiliare vetusto, si stanno creando migliaia di posti di lavoro con cantieri diffusi su tutto il territorio. Ad oggi, nonostante le difficoltà create dalla pandemia, sono stati avviati già oltre 10.000 cantieri in tutta Italia per un valore superiore al miliardo di euro. La presenza del superbonus nel Piano nazionale di ripresa e resilienza è quindi essenziale. Non possiamo permetterci di creare incertezza sul futuro di questa misura: si bloccherebbero i cantieri e le aspettative di milioni di famiglie e di migliaia di imprese e professionisti resterebbero inspiegabilmente disattese".

"Il Parlamento si è espresso in modo chiaro e compatto - ricorda l'ex presidente del Consiglio - sulla necessità di prorogare il superbonus almeno fino al 2023 a tutti i soggetti e a tutte le tipologie di edifici. Tutte le categorie produttive lo ritengono fondamentale per risollevare il settore dell’edilizia e dare certezza agli investimenti. Questo Governo ha abbracciato la svolta della transizione ecologica e per questo bisogna essere conseguenti. La misura del superbonus va prorogata fino al 2023 e, anzi, è necessario intervenire per renderla ancora più semplificata. Occorrono segnali politici forti e chiari. I nostri cittadini, le famiglie, le imprese chiedono certezze".

"Il MoVimento 5 Stelle chiede al presidente del Consiglio Mario Draghi di assumere un impegno chiaro con i cittadini e le tante categorie produttive che in queste ore lanciano il loro appello al Governo affinché proroghi il Superbonus 110% almeno fino alla fine del 2023” affermano Davide Crippa ed Ettore Licheri, capigruppo del MoVimento 5 stelle di Camera e Senato. “Dalle associazioni dei costruttori a quelle dei tecnici, fino alle associazioni ambientaliste e a tanti privati cittadini – aggiungono Crippa e Licheri –, la richiesta di individuare subito le coperture economiche necessarie a estendere la nostra misura è unanime e coincide con l’indirizzo espresso più volte dal Parlamento. Milioni di cittadini, insieme a un intero comparto economico, chiedono certezze subito e non possono rimanere nel limbo in attesa di futuri provvedimenti”, concludono.

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