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20 Maggio 2021 - 07:00
Pressing di Dem e grillini sul Mef per una legge salva-Napoli Strappo di Verdi e Italia Viva: «Ora basta, si vada alle primarie»
NAPOLI. Con la sua lettera Gaetano Manfredi ha scoperchiato il vaso di pandora sul debito dei Comuni e in particolare di Palazzo San Giacomo. La sua missiva in cui socchiude la porta rispetto all’ipotesi candidatura ha riportato a livello nazionale il dibattito sui Comuni in difficoltà e sull’impossibilità di amministrare le città senza una legge che salvi i Municipi dal baratro. Ieri, subito dopo la pagina e mezza scritta dall’ex rettore e ministro, si è riaperto a livello nazionale il dibattito su come permettere agli Enti locali in difficoltà di ripartire. E quindi a Roma Pd e Movimento 5 Stelle si stanno concentrando su come trovare la soluzione per una legge salva-Napoli, così come richiesto da Manfredi.
E non basterà certo la norma prevista nel decreto Sostegni-bis che servirà soltanto a tamponare gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale che impedisce agli Enti di restituire le anticipazioni di liquidità in 30 anni. Per questo grillini e Dem sono pronti ad andare in pressing sul ministero dell'Economia e sul premier Draghi per portare a casa il risultato in tempi brevi. Il problema, però, è che la questione, posta da un candidato in pectore di una parte politica, difficilmente potrà diventare argomento appetibile anche per le altre parti politiche. Pd e Movimento 5 Stelle, però, al momento non guardano alle alternative (a partire da Vincenzo Amendola) e provano a trovare nella legge salva-Napoli la luce in fondo al tunnel. Ieri, comunque, il Pd in ha ribadito la sua strategia: convince re Manfredi. «Il problema non è trovare candidati, i candidati ci sono. Anche Manfredi ha lasciato una bella porta aperta», chiarisce il presidente del Pd napoletano Paolo Mancuso. E ancora. Interviene sulla questione anche il segretario regionale dei Dem Leo Annunziata: «Manfredi sarebbe un ottimo sindaco. La città di Napoli ha bisogno di una personalità importanti.
Condivido le sue parole: bisogna rispondere concretamente alle aspettative dei napoletani. Il Pd della Campania, ripartendo dalla coalizione delle scorse elezioni regionali, ha un solo obiettivo: vincere e governare bene». Anche gli europarlamentari Andrea Cozzolino e Franco Roberti e il deputato Paolo Siani rivolgono un appello all’ex ministro: «La lettera di Manfredi non è un atto di rinuncia, ma di lotta per la città. Siamo certi che se arrivasse una norma per mettere in sicurezza i conti del Comune, Manfredi rappresenterebbe un’ottima candidatura».
Tra gli appelli a restare in campo c’è da registrare anche quello del presidente della Camera di Commercio Ciro Fiola: «Chiedo a Gaetano Manfredi di non ritirare la sua disponibilità. La città non è fallita e questo rischio deve essere scongiurato, perchè un eventuale dissesto travolgerebbe l'intero sistema economico del territorio». Ma arrivano anche voci di dissenso. Come quella dei Verdi e di Italia Viva che tornano a chiedere a gran voce le primarie. «Siamo contrari al balletto delle accettazioni di candidatura. Nel rispetto della posizione dell'ex ministro, ampiamente comprensibile, non potremo essere mai d'accordo ad eventuali ripensamenti», dice la rappresentante dei Verdi Fiorella Zabatta. «L'unica strada percorribile è quella delle primarie di coalizione», aggiungono i Verdi che sono pronti a lanciare la candidatura di Francesco Emilio Borrelli. Sulla stessa strada Italia Viva che vuole proporre Gennaro Migliore. Lo stesso Migliore dice chiaramente: «Per governare Napoli ci vuole il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. Non è possibile aspettare che prima vengano risolti i problemi di bilancio».
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