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21 Maggio 2021 - 06:45
NAPOLI. Un piccolo aiutino ai Comuni, un grande aiuto al sindaco Luigi de Magistris. Questi, di fatto, gli effetti del SostegniBis sul Comune di Napoli. L’articolo 52 del decreto dà 500 milioni per tutti i Comuni in difficoltà finanziare. La ripartizione tra i vari Municipi sarà effettuata con successivo decreto, ma stando ai calcoli fatti da Palazzo San Giacomo, a Napoli dovrebbero arrivare circa 200 milioni o poco meno. Almeno per ora, perchè le risorse potrebbero anche aumentare. Una cifra importante, ma per le casse disastrate del Municipio non bastano affatto. Di fatto i fondi riusciranno a malapna a coprire gli effetti della norma della Corte Costituzionale che obbliga i Comuni a restituire in pochi anni, uno solo nel caso napoletano che andrà al voto ad ottobre, le anticipazioni di liquidità che fino alla sentenza della Consulta erano spalmate su 30 anni. Il grande aiuto a de Magistris, involontario perchè non era certo quello lo scopo del decreto governativo, sta nel fatto che l’approvazione del bilancio è rinviata di altri due mesi. Lo scopo del Governo è quello di provare, nei 60 giorni di tempo che ci sono per la conversione in legge, ad aumentare il fondo. Il risultato a Napoli è che il sindaco, in bilico perchè senza maggioranza come dimostrato anche ieri in consiglio comunale, evita di essere bocciato in aula sul documento contabile. Già perchè il rinvio di due mesi significa che il Comune dovrà approvare il bilancio entro il 31 luglio e che il documento contabile andrà in aula, dopo i consueti 20 giorni di diffida prefettizia, a fine agosto. Insomma a poche settimane dal voto, quando tutta la politica napoletana sarà concentrata sull’immenente presentazione delle liste. Di fatto, anche se fosse il bilancio fosse bocciato, il commissario non avrebbe neanche il tempo di arrivare che sarebbe poi sostituito dal sindaco eletto attraverso il voto. L’ex pm, quindi, è definitivamente salvo. Ma il dibattito, da tempo, è già passato sul prossimo sindaco. E in particolare sul tema dei debiti del Comune, dopo la lettera di Gaetano Manfredi che ha posto come condizione per la sua disponibilità a candidarsi una legge che salvi i conti della città. L’intervento del Sostegni-bis non basta certo ad accontentare l’ex rettore. Ma il Pd si appresta a sottolineare che è un segnale in quella direzione. «È solo una prima risposta - sottolinea il segretario metropolitano del Pd Marco Sarracino - alle esigenze e le difficoltà che il Comune eredita dopo anni di scelleratezze amministrative. Il Pd e i suoi alleati continueranno a lavorare nei prossimi giorni per produrre ulteriori interventi legislativi che consentiranno un’ulteriore erogazione di risorse verso il Comune, una seria prospettiva di risanamento dei futuri bilanci della città. Il Pd ritiene quindi che questo sia un primo riscontro alle richieste di sostegno che la lettera di Gaetano Manfredi ha avanzato e che ci siano le condizioni perchè la migliore classe dirigente di Napoli, di cui Manfredi è espressione, si proponga di guidarne la rinascita». Invece il ministro degli Esteri Luigi Di Maio annuncia: «Durante la conversione del decreto in Parlamento la norma potrà essere ulteriormente rafforzata». Intanto il candidato sindaco Sergio D’Angelo propone «un patto bipartisan tra tutti i candidati per chiedere una legge speciale per Napoli dopo averne capito davvero l’entità. Un’operazione verità - dice l’ex numero uno di Abc - ma anche un invito a superare schieramenti ideologici e contrasti politici in nome del bene di Napoli». Intanto il sindaco de Magistris attacca: «Penso che Manfredi e Fico vogliano garanzie molto grandi, soprattutto che gli si tolga il debito storico. Poi penso che Manfredi non abbia gradito la bollinatura da parte di De Luca che sta lanciando un'opa su Napoli»,
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