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15 Giugno 2021 - 07:00
NAPOLI. Giuseppe Conte arriva oggi a Napoli per “benedire” Gaetano Manfredi (i due nella foto). Il leader del M5S e il candidato sindaco del centrosinistra terranno una conferenza stampa e poi, dopo una pizza da Michele, faranno una passeggiata nella Pignasecca. «Napoli è una città straordinaria, ricca di bellezze e talenti che devono essere maggiormente valorizzati. La difficile situazione finanziaria che attraversa impone massima attenzione e impegno.
Da Napoli, e dagli altri Comuni al voto, il Movimento 5 Stelle ripartirà con forza per dare risposte ai cittadini. Sono necessari il contributo e la partecipazione delle migliori energie del territorio. A loro il Movimento 5 Stelle si rivolge in modo da costruire insieme un progetto per la città e essere protagonisti in prima persona del suo percorso di rilancio insieme a una figura autorevole come quella di Gaetano Manfredi, che ho avuto al mio fianco nel precedente Governo» aveva scritto pochi giorni fa l’ex premier su Facebook.
Il tutto mentre il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a domanda sulla visita di Conte ironizza: «Siamo un popolo ospitale». Intanto Manfredi torna sul Patto per Napoli in un’intervista a Radio Marte: «Maresca chiama il patto per Napoli “pacco”? Penso che la città venga da tanti anni in cui non ha avuto niente, non ha avuto risorse investimenti, aiuti. C’è bisogno che ci sia un sostegno da parte dello Stato e lo dobbiamo pretendere, ovviamente facendo la nostra parte». Poi spiega: «Il mio progetto è civico, poi è chiaro che il civismo ha una relazione con politica perché senza politica non si amministra, senza politica non si ha la possibilità di avere le risorse, non si ha la possibilità di avere rappresentanza a Roma. Napoli è stata isolata per tanto tempo e adesso ha bisogno di avere una relazione con le istituzioni importante perché solo in questa maniera possono arrivare risorse, progetti e opportunità che altrimenti non arriverebbero».
E sul dialogo con i centri sociali napoletani l’ex rettore della Federico II è chiaro: «Ho sempre lavorato con i giovani e penso che dobbiamo lavorare con i giovani, e in una città come Napoli anche le forme di autogestione e di auto organizzazione sono importanti perché sono anche quelle un'espressione di un pezzo della città. Però su una cosa non possiamo derogare: chi entra nella contesa politica, chi vuole lavorare nella democrazia poi deve rispettare le regole della democrazia. Non possiamo tollerare comportamenti che siano aggressivi, che siano intolleranti che non consentono ad altri di esprimere la loro opinione. Questo è un punto molto importante dal mio punto di vista». Infine: «Tifo Juve da ragazzino e fingere non mi piace. Però sono un grande tifoso di Napoli e so quanto il Napoli sia una realtà importante nel cuore di tutti e mi auguro che, quando sarò sindaco, sia anche l’occasione in cui il Napoli tornerà a vincere lo scudetto».
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