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22 Giugno 2021 - 07:00
«Essere sindaco è sicuramente molto difficile, ancora di più in una città complessa come Napoli. Ho accettato di candidarmi perché è un momento complesso ma anche di grande opportunità». A dirlo è Gaetano Manfredi (nella foto), candidato a sindaco di centrosinistra e Movimento 5 Stelle, a In vivavoce su Radiouno Rai. «La mia candidatura è partita con un percorso dal basso - sottolinea -. Napoli, in questo senso, è stato sempre un laboratorio politico, anche in passato. Questa alleanza larga rappresenta anche un comune sentire nell’area progressista. è un campo largo che si riconosce in valori e progetto di partenza della città». Secondo l’ex ministro «i cittadini di Napoli ci chiedono buona amministrazione, con trasporti che funzionano e strade pulite, oltre che politiche sociali. L’obiettivo è di avere una straordinaria ordinarietà garantendo servizi e buona qualità della vita.
Accanto a ciò sono utili progetti i sviluppo che creano occupazione». Centrale è il tema dell’istruzione: «Sì, perché è la base per creare inclusione sociale e sicurezza». Il mantra dell’ex rettore dell’Università Federico II è sempre quello: «Dobbiamo avere conti in ordine per garantire servizi e creare ambiente favorevole all’investimento privato». Dialogo istituzionale è un altro dei capisaldi dell’azione di Manfredi: «Ho un ottimo rapporto con il presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che è interessato a fare tante cose per Napoli. Personalmente non ho mai condiviso l’aggressività del sindaco Luigi de Magistris verso la Regione. Da un rapporto con Paazzo Santa Lucia si possono ottenere tante cose positive per Napoli.
E in questo senso penso che si possa lavorare in maniera proficua». E de Magistris replica duramente: «Da un Rettore ti aspetteresti, pur da candidato e quindi di parte, onestà intellettuale. A lui forse sono sfuggite, invertendo i ruoli, le aggressioni che il presidente De Luca più volte ha rivolto a me, giornalisti, mamme, giovani, persone fragili, ministri. Del resto il trio Manfredi, Conte e De Luca, non certo napoletano, ci dovrà far digerire questo ed altro. Meglio liberi senza prezzo, che al guinzaglio di qualcuno»
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