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Maresca agita il centrodestra

Maresca agita il centrodestra

Silvestro (Fi): «Abbiamo la nostra identità». Lanzotti (Azzurri per Napoli): «Ora massima chiarezza»

NAPOLI. Una frase breve ma politicamente infinita, che suscita reazioni e rimanda a scenari imprevedibili. Quel «ce ne fottiamo dei simboli» che Maresca ha pronunciato lunedì a Ponticelli non può certo passare inosservato nel centrodestra. I commenti si sprecano, i ragionamenti s’intensificano. In Andrea Santoro, coordinatore cittadino e consigliere comunale di Fratelli d’Italia sembra permanere un dubbio: «Non interessarsi dei simboli significa che Maresca è pronto ad accettarli nel suo progetto, che non li vuole o che per lui è indifferente? Ci faccia capire e decidiamo il da farsi perché la campagna elettorale incombe e noi ci basiamo sui valori del nostro partito. Senza dubbio la frase è colorita». Severino Nappi, coordinatore cittadino della Lega e consigliere regionale non chiude la porta a Maresca ma al contempo rivendica la centralità della coalizione di centrodestra. «Credo che a Ponticelli Maresca non intendesse mettere in discussione la centralità dei partiti. Anche perché i numeri dei sondaggi di questi giorni confermano che i partiti della coalizione di centrodestra sono l’asse portante sul quale si regge la candidatura sua e di chiunque altro si voglia condivisibilmente collocare con chiarezza in posizione alternativa alle sinistre». In ogni caso, aggiunge Nappi, «non mi appassiona questo dibattito sui simboli anche perché la Lega sostiene a Napoli un progetto politico allargato al mondo del civismo, un modello fortemente voluto da Matteo Salvini proprio per mettere al centro le priorità della città, chiamando a raccolta le migliori energie della società civile. Noi siamo in campo con i nostri valori per difendere l’identità e il territorio. Non ci interessano bandiere e vessilli, ma fatti concreti per la nostra Napoli. Piuttosto, vale la pena di segnalare che, numeri dei sondaggi alla mano, già prima della campagna elettorale la Lega ha raddoppiato i suoi consensi in città in pochi mesi rispetto alle elezioni regionali di ottobre proprio grazie al lavoro che stiamo svolgendo con le tante realtà anche civiche». Da Forza Italia, il vicecoordinatore cittadino del partito, Franco Silvestro, reputa le «parole di Maresca inopportune. Mi auguro che questa vicenda possa rientrare quanto prima». Anche il vicecoordinatore napoletano di Fi, non è disposto a rinunciare «alla nostra identità. Non dobbiamo vergognarci di quello che siamo». A pronunciarsi è anche Stanislao Lanzotti, fuoriuscito da Forza Italia e fondatore di Azzurri per Napoli, movimento centrista che pur strizzando l’occhio al progetto civico di Maresca sarebbe pronto a sostenere Gaetano Manfredi nel caso in cui, anche se adesso le quotazioni sono al ribasso, i tre principali partiti di centrodestra diranno sì al magistrato. «Ogni affermazione – ravvisa - va contestualizzata per cui nel merito posso solo dire che un chiarimento serva a tutti, in primis ai partiti di centrodestra che penso abbiano capito che non possono più vivere di rendita sulle spalle di nessuno. Possa essere questo rifiuto occasione per loro di riorganizzarsi e rinnovare». Il rappresentante di Azzurri per Napoli aggiunge: «Questo scontro di debolezze da un lato fa allontanare gli elettori e dall’altro impone chiarezza. Si o no ai partiti e quando chiedo questo, io come tanti, non mi accontento di avere delle civiche mascherate ma voglio sapere chi decide la strategia, i nomi dei presidenti e la squadra di governo eventuale. Se non si fa questa operazione chiarezza allora anche la locuzione usata da catello in piazza a ponticelli resta una boutade».

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