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De Magistris sicuro: «La Clemente ha chance per il ballottaggio»

De Magistris sicuro: «La Clemente ha chance per il ballottaggio»

Il sindaco di Napoli: «Non ci sono le condizioni per un ritiro della sua candidatura, ovviamente parte indietro»

NAPOLI. «Credo che Alessandra Clemente abbia molte chance di arrivare al ballottaggio, ovviamente dipenderà molto da lei». A dirlo il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, interpellato sulle possibilità della candidata a sindaco, sostenuta dal movimento demA, di raggiungere il ballottaggio. Il primo cittadino che «non ci sono le condizioni di un ritiro della sua candidatura», così come «non ci sono le condizioni per un’alleanza con Maresca o con Manfredi. Quando lo scenario è questo, bisogna fare la campagna elettorale, chi è più bravo e fortunato andrà al ballottaggio».

Secondo il numero uno di Palazzo San Giacomo, «tra tutti i candidati quella che ha più possibilità di correre e convincere, soprattutto nella parte finale, gli ultimi 30-40 giorni, è Alessandra Clemente. Faccio un’analisi dei candidati e degli schieramenti che sostengono i candidati. Ovviamente lei parte dietro e deve conquistare innanzitutto lei, con le sue capacità e la sua bravura, deve costruire le liste, si deve rafforzare una coalizione, a settembre deve portare un bilancio positivo della città. Questi sono tutti elementi che consentono alla candidata Alessandra Clemente di giocarsi l’andata al ballottaggio. Io non vedo assolutamente una partita chiusa. A un eventuale ballottaggio senza Alessandra Clemente, de Magistris spiega che non voterò né per Maresca né per Manfredi».

 

L’ATTACCO A MANFREDI E MARESCA. Su Maresca, de Magistris è chiaro: «Negli ultimi tempi si sforza di mostrarsi civico ma il mondo della destra lo ha circondato per bene. In questo momento una distanza tra lui e il centrodestra non la vedo. Maresca prova a fare sforzi per mostrarsi civico, ma il suo messaggio politico e istituzionale è molto incerto, confusionario, ricco di inesattezze e anche di messaggi assolutamente non condivisibili. Da civico fa molta difficoltà ad avanzare. Il mondo della destra lo ha circondato, lo vedo ben circondato sia quando cammina per strada, sia dalle persone che gli fanno gli endorsement. Io in questo momento una distanza da Maresca e il centrodestra non la vedo, poi si vedrà se i partiti del centrodestra dovessero fare, tutti o qualcuno, scelte diverse». Chiaro anche il punto di vista su Manfredi: «È circondato da dodici segretari di partito e questa è una città che ha conosciuto cosa significa essere liberi o sudditi. Orapensano tutti che sia fortissimo e che sia un voto utile, ma ricordo a tutti che di voto utile si ragiona quando c’è il turno unico, quando c'è il ballottaggio no».

 

IL MOVIMENTO 5 STELLE. Non manca un passaggio sul Movimento 5 Stelle: «È su una strada di non ritorno, per come l’abbiamo conosciuto fino al 2018 è finito, credo che non esista più. È una dinamica di potere all’interno di un partito che ha il maggior numero di parlamentari, quindi, è una dinamica importante. Mi rendo conto che non è facile, da una parte per Grillo cedere tutto il potere acquisito in questi anni, dall'altra Conte vorrebbe avere la possibilità di iniziare una fase nuova senza avere particolari legami. Fui contento nel 2018 quando il Movimento 5 Stelle, pur non avendolo votato, ebbe un risultato così importante perché pensavo portasse innovazione. Invece tutto questo non è accaduto, anzi sono diventati un elemento significativo della cementificazione del sistema per come lo conoscevamo. Sono interessato ad altre prospettive politiche, non vedo un grande futuro da lì».

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