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01 Aprile 2015 - 12:28
Per le società non quotate
ROMA. Prosegue a ritmo serrato la marcia del ddl anticorruzione all'esame del Senato, il cui voto finale è atteso per questa sera. L'Aula di palazzo Madama ha già approvato, a scrutinio segreto, l'art.8 che fissa per il reato di falso in bilancio per le società non quotate, con pene da uno a cinque anni. I sì sono stati 124, i no 74 e 43 gli astenuti. Via libera dal Senato, con 146 sì, 95 no e 8 astenuti, anche all'art.9 del che introduce nel Codice civile gli articoli 2621-bis e 2621-ter sui fatti di lieve entità nella valutazione delle false comunicazioni sociali nelle società non quotate. Si prevede una riduzione di pena rispetto a quanto previsto dall'art.8 precedentemente approvato.
L'Aula di palazzo Madama ha votato anche l'art.10 del provvedimento, approvandolo con 182 voti a favore, 85 contrari e 48 astenuti. L'articolo modifica l'articolo 2622 del codice civile, e fissa la pena della reclusione da tre a otto anni per gli amministratori di società quotate che si siano resi responsabili di false comunicazioni sociali. Il Senato ha quindi dato il suo assenso, con 205 sì, 56 no e un astenuto, all'art. 11 sulle multe in termini di quote azionarie per i responsabili di falso in bilancio.
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