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Ressa per le lista, Lega fuori

Ressa per le lista, Lega fuori

Stop a due civiche per le Municipalità. Niente cittadinanza, Maradona resta fuori

NAPOLI. Oltre 1.300 candidati per 40 poltrone alle elezioni per il Comune di Napoli. Ma il caos che ha governato durante la formazione delle liste regna anche dopo la chiusura della consegna scattata ieri alle 12. Al parco Quadrifoglio di Soccavo si è creata ressa per la consegna delle liste con urla e spintoni ai cancelli presidiati dalla polizia municipale. “Prima Napoli”, la lista della Lega, ha consegnato in ritardo sia per il consiglio comunale che per le Municipalità. Pare di un solo minuto. Adesso l’ammissione è al vaglio della commissione prefettizia. Mentre per quanto riguarda le Municipalità fuori tempo massimo è arriva la lista “Non campani per la città” per una sola Municipalità e “Catello Maresca” per tutte le municipalità. Ma restano forti fibrillazioni, soprattutto nell’area di centrodestra, dove in Fratelli d’Italia si è consumata una rissa tra il consigliere regionale Marco Nonno e l’ex consigliere Pietro Diodato, fuori dalle scene da qualche anno. Alla fine Diodato è rimasto fuori. E sempre tra le liste del pm Catello Maresca non c’è accordo sulle Municipalità. Salta anche la candidatura di Hugo Maradona, il fratello di Diego.

«Non abbiamo avuto in tempo la cittadinanza», dice Enzo Rivellini, leader di “Napoli capitale”. Tra gli outsider è rimasto fuori l’editore Gino Giammarino che ha deciso di non presentare la sua lista lamentando assenza di par condicio. In tutto, come conferma il segretario generale del Comune di Napoli, Monica Cinque, sono sette i candidati sindaco confermati: Gaetano Manfredi (Pd e M5s più civiche), Catello Maresca (centrodestra, più civiche), Alessandra Clemente (area de Magistris, Prc, Potere al Popolo), Antonio Bassolino (Azione, civiche), Matteo Brambilla (dissidenti M5S), Giovanni Moscarella (“Movimento 3V”, area no vax e no Green pass), Rossella Solombrino (“Equità Territoriale”). «Qualche difficoltà burocratica nulla di più», commenta il candidato del centrodestra Catello Maresca. «Nel nostro schieramento non vedrete mai personalità che parlando di Napoli contrappongono “quartieri di pregio” a “territori di margine” e men che meno assisterete a scene tribali, come quelle di due candidati che si picchiano fuori agli uffici di presentazione per un posto in lista.

Siamo la faccia pulita di questa città, quella da poter esporre con orgoglio», commenta polemica mente Alessandra Clemente. Il Pd a Napoli «ha realizzato una lista forte e aperta a tutti quei mondi che in passato avevano deciso di voltarci le spalle», conclude il segretario metropolitano dem partenopeo, Marco Sarracino, dimenticando che il suo partito ha ottenuto solo due candidature su dieci pe la presidenza delle Municipalità. Bassolino, intanto, che è riuscito a mettere in piedi la sua squadra in tutte le Municipalità senza sbavature, gongola di fronte agli equilibri precari dei suoi avversari.

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