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06 Settembre 2021 - 07:00
L’ex rettore: «Lega in ritardo? Mi affido alla Prefettura». Oggi Giuseppe Conte in città
NAPOLI. «Mi affido agli organi competenti, che sono preposti a questo e che dovranno valutare se queste liste sono state depositate correttamente". Il candidato sindaco al Comune di Napoli, Gaetano Manfredi, commenta così la possibile esclusione delle liste “Prima Napoli” (promossa dalla Lega) perché sarebbe stata presentate in ritardo rispetto ai termini previsti. «Nella nostra coalizione - sottolinea l'ex ministro, appoggiato tra gli altri da Pd e M5s - è andato tutto bene, anche tecnicamente. La gestione di 13 liste e di tante Municipalità non è stata semplice, ma l'organizzazione ha funzionato». Nel giorno della presentazione della lista di sua diretta ispirazione (Manfredi Sindaco), l'ex rettore della Federico II si sofferma anche sui casi che hanno fatto discutere all'interno della sua coalizione, a cominciare da “Azzurri per Napoli”, che ospita alcuni ex esponenti del centrodestra. «Esiste un'autonomia delle liste nelle scelte politiche - chiarisce - e questa autonomia va rispettata, poi saranno i cittadini a scegliere. “Manfredi Sindaco - spiega - è una lista che "parla alla società civile, a tanti mondi che rappresentano le potenzialità della città, come le professioni, il volontariato, i giovani, la parte migliore della città che scende in campo». In generale, aggiunge, «le liste sono espressione della città, la qualità è buona e c'è tanta società civile, quindi penso che potremo avere davvero un Consiglio comunale di qualità. Ora devono scegliere i cittadini»
OGGI LA VISITA DI CONTE: Intanto oggi pare il tour elettorale di Giuseppe Conte in vista delle elezioni amministrative. La prima tappa sarà proprio a Napoli. Due gli appuntamenti fissati con il candidato sindaco. Il primo in Piazza Sanità dove sarà presentata la lista grillina. A seguire ci sarà la passeggiata nel Borgo Vergini Alle 16, invece, Conce e Manfredi si receranno nel parco Corto Maltese a Scampia dove incontreranno le associazioni del territorio. «Napoli - ha detto ieri Manfredi - deve tornare a essere un grande tema nazionale e quindi merita di avere qui tutti i leader nazionali, che assumano impegni e facciano in modo che Napoli abbia ciò che le spetta". Lo dice Gaetano Manfredi, alla vigilia della visita di Giuseppe Conte a Napoli, a sostegno del candidato appoggiato da Pd e M5s. "Conte è il leader del Movimento - aggiunge l'ex ministro - che è molto radicato a Napoli. Ci saranno anche altri leader nazionali che verranno a Napoli nelle prossime settimane».
TENSIONE NEL PD. «Conclusa la fase elettorale, resta a mio avviso necessaria una profonda riflessione sullo stato e le prospettive del Pd a Napoli. L'esodo di militanti, rappresentati istituzionali verificatosi negli ultimi mesi non può lasciarci indifferenti. Mi auguro che il nuovo corso del Pd nazionale agisca davanti all'evidente condizione di sofferenza e di credibilità in cui versa il partito a Napoli». Parola di Bruna Fiola, consigliera regionale del Partito democratico e figlia del presidente della Camera di Commercio Ciro. Un affondo durissimo al Partito democratico dopo la presentazione delle liste. Ed è stata proprio la lite sulle Municipalità a far scoppiare il caso all’interno dei Dem. I nomi dei candidati alla presidenza non hanno convinto la Fiola che chiedeva la candidatura per una persona espressione della sua area. Dall’altro lato, però, Enza Amato aveva detto chiaramente che non si sarebbe candidata come capolista se la Quinta Municipalità non fosse andata a Clementina Cozzolino. A mani vuote è rimasta Fiola che ha chiesto quindi, di fatto, la testa del segretario cittadino Marco Sarracino. Rispetto alle voci che la volevano lontana dalla coalizione di Gaetano Manfredi, però, Fiola precia: «Nonostante il forte rammarico e la delusione per le modalità con le quali i dirigenti provinciali del mio partito siano arrivati alla formazione delle liste e alle indicazioni per le candidature alle presidenze delle Municipalità, resta pieno il mio sostegno al progetto politico guidato da Gaetano Manfredi». Insomma, ora la campagna elettorale, poi nel Partito democratico sono pronti ad esserci grandi scossoni
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