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Dal Tar mazzata al centrodestra: ricorsi respinti per quattro liste

Dal Tar mazzata al centrodestra: ricorsi respinti per quattro liste

 Restano escluse le due civiche di Maresca, la Lega e il partito animalista. Resta solo il secondo grado

NAPOLI. Altra mazzata per Catello Maresca. La sezione seconda del Tar della Campania ha respinto il ricorso presentato dalle quattro liste della coalizione di centrodestra che erano state ricusate dalla commissione prefettizia. Restano fuori dalla competizione elettorale, quindi, le due liste “Catello Maresca” e “Catello Maresca sindaco”, le due liste direttamente collegate al candidato sindaco di centrodestra. Resta fuori pure la lista ispirata dalla Lega, Prima Napoli. Escluso pure il Movimento 4 zampe - partito animalista, legato a Marcello Taglialatela. Accolto, invece, il ricorso per quanto riguarda la lista Alessandra Clemente sindaco che quindi torna in campo per le elezioni.

LE LISTE DI MARESCA. Le due liste di Catello Maresca sono state escluse per l’assenza di alcuni documenti essenziali alla documentazione: la sottoscrizione dell’atto principale da parte degli elettori, la dichiarazione di accettazione della candidatura alla carica di sindaco e la dichiarazione di collegamento dei delegati di lista al medesimo candidato sindaco.

Non è passata la tesi difensiva degli avvocati Arturo Testa e Luca Rubinacci secondo la quale una seconda parte della documentazione doveva essere consegnata dai collaboratori Coppola e Carrino a cui non sarebbe stato consentito nè di entrare negli uffici in orario nè di consegnare al delegato della lista il materiale mancante. Per il Tar «Sono giuridicamente irrilevanti gli impedimenti all’ingresso nella palazzina asseritamente occorsi ai collaboratori Coppola e Carrino, giacché non hanno riguardato l’unico soggetto deputato per legge a raccogliere e consegnare la documentazione elettorale, ossia il delegato di lista, che invece risultava presente nella sede comunale già prima delle ore 12. Il delegato di lista - si legge ancora nelle motivazioni - ha l’onere non solo di assicurare la sua presenza negli uffici comunali entro il termine di scadenza per la presentazione delle liste, ma anche di presentarsi con la documentazione completa: laddove si sia affidato, come nella specie, a collaboratori di fiducia per la tenuta e il trasporto della documentazione elettorale, ogni eventuale disguido incidente sulla loro attività non avrà valenza esterna ed il delegato dovrà imputare a sé ogni effetto negativo derivante da tale scelta organizzativa. Ne discende, con riguardo al caso di specie, che i denunciati ostacoli all’ingresso non sono idonei a ripercuotersi sulla posizione del delegato di lista, che già doveva essere in possesso, al suo ingresso, della documentazione completa, ma su soggetti estranei cui la normativa di settore non assicura alcun particolare status».

LA LISTA DELLA LEGA. Il ricorso è stato respinto per quanto riguarda la contestazione della mancata indicazione del contrassegno della lista nel relativo modulo, mentre sono state ritenute superate la contestazione del ritardo con il quale è stata presentata la lista con i delegati entrati negli uffici comunali alle 12,01, un minuto dopo il termine stabilito, così come la mancata indicazione del collegamento al candidato sindaco, desumibile da altri documenti presentati. Il collegio difensivo, avvocati Enrico Soprano, Antonio Sasso e Federico Freni, presenterà ulteriore ricorso al Consiglio di Stato. Sarebbero stati invece riammessi dal Tar i ricorsi relativi alle liste "Prima Napoli” presentate per alcune delle dieci Municipalità.

I RICORSI AL CONSIGLIO DI STATO. Un colpo durissimo per il partito di Salvini che puntava forte su queste amministrative per aumentare il radicamento in città. Dal partito nazionale c’è il gelo nei confronti dei responsabili di Napoli, mentre i legali preparaono il ricorso al Consiglio di Stato. Farà ricorso sicuramente anche Maresca per le sue due liste civiche così come il partito animalista. Le liste hanno due giorni per presentare la documentaizone mentre il Consiglio di Stato ne ha tre per rispondere. A fine settimana, al massimo all’inizio della prossima, la partità sarà definitivamente conclusa.

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