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Liste Maresca, ultimo appello

Liste Maresca, ultimo appello

Il Consiglio di Stato decide su Lega, due civiche del magistrato e gli animalisti

NAPOLI. Ultimo appello e fiato sospeso per Catello Maresca e la coalizione che lo sostiene. Il Consiglio di Stato, infatti, decide oggi sulla sorta delle quattro liste che erano state bocciate dal Tar: Prima Napoli, diretta emanazione della Lega, esclusa per il ritardo di un minuto nella presentazione e per carenza di documentazione; Catello Maresca e Catello Maresca Sindaco, al momento fuori per mancanza di alcuni documenti; e Movimento quattro zampe-Partito animalista. Una decisione che aveva mandato su tutte le furie Maresca, che si era scagliato contro la decisione dei giudici amministrativi parlando di «scandalosa decisione politica che sancisce la morte della democrazia: la forma non può vincere sulla sostanza. Si sta consumando un vero e proprio esproprio della sovranità popolare.

Così si mette seriamente a rischio il diritto-dovere di migliaia di cittadini di esprimere il proprio voto. Andremo fino al Consiglio di Stato per far valere le nostre legittime aspirazioni a vivere in un paese democratico, lo facciamo per i napoletani e per tutelare la nostra squadra di uomini e donne di valore pronti a rimboccarsi le maniche per il futuro di Napoli». All’aspirante sindaco aveva risposto l’Associazione nazionale magistrati amministrativi esprimendo «sconcerto nel registrare le dichiarazioni di questi ultimi giorni del candidato sindaco Maresca. L'allusione alla politicizzazione della funzione giurisdizionale è gravissima.

Ed è ancor più grave che provenga da un magistrato. Equivale a dire che il giudice amministrativo si sia schierato nell’arena elettorale invece di verificare il corretto svolgimento dell’attività amministratva secondo le coordinate normative». Poi era arrivata la chiosa del diretto interessato: «Credo che lo sconcerto sia reciproco. Aspettiamo la conclusione della procedura e poi vedremo». Intanto Maresca continua la propria campagna elettorale. E lancia una proposta: «Appena eletto, via il pagamento della Tangenziale. Conosciamo molto bene i problemi che ci sono sul tema della sicurezza dei trasporti. Purtroppo sono le soluzioni che tardano ad arrivare.

Come nel caso della Tangenziale di Napoli. Davanti alle gravi irregolarità rilevate da Anac nella manutenzione di questa infrastruttura stradale da parte del gruppo Atlantia, che da anni non effettua quanto previsto dalla concessione, le istituzioni locali hanno fatto quello che gli viene meglio: nulla». Per questo, il candidato civico e del centrodestra annuncia che «appena eletto, nel primo mese del mandato, chiederò che il pedaggio della Tangenziale di Napoli, balzello che pesa ben 750 euro nelle tasche delle famiglie napoletane e attualmente sospeso per mettere una pezza al caos viabilità causato dal blocco della Galleria Vittoria, venga cancellato fino a quando non sarà garantita la sicurezza dei cittadini. Mi aspetto che si sollevino scudi rispetto a questa proposta ma nessun accordo sottobanco deve fermare un progetto che serve a decongestionare il traffico di Napoli e a evitare costi che pesano da anni sulle famiglie di questa città»

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