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Manfredi, debutto da sindaco

Manfredi, debutto da sindaco

Giunta, il primo cittadino stringe: ma Pd e Movimento 5 Stelle sono in alto mare

NAPOLI. Gaetano Manfredi entra ufficialmente a Palazzo San Giacomo e da oggi sarà ufficialmente sulla poltrona di sindaco di Napoli. Prima la proclamazione in Corte d’Appello questa mattina, poi nel primo pomeriggio il passaggio di consegne con il predecessore Luigi de Magistris e subito dopo il primo impegno ufficiale alle 17,30 al Duomo per la celebrazione del Sinodo diocesano con l’arcivescovo Domenico Battaglia. L’agenda del primo cittadino è già densa di appuntamenti. Priorità a quelli riguardanti la questione bilancio: l’ex ministro negli ultimi giorni ha intensificato il pressing sul Governo per ottenere i fondi promessi, e posti come conditio sine qua non per la sua candidatura alla guida della città, che dovrebbero cominciare a rimettere a posto i conti del Comune

. Una condizione indispensabile, come ribadito più volte da Manfredi, per liberare liquidità per la spesa corrente e soprattutto per attuare la riorganizzazione della macchina amministrativa, C’è necessità di almeno mille assunzioni e di competenze per fare progetti e spendere bene i fondi del Pnrr. Inoltre, occorre mettere mano alle partecipate, Anm e Asìa in primis, e alla Ctp, visto che Manfredi sarà anche presidente della città metropolitana. Non è escluso che il nuovo sindaco, una volta effettuata la ricognizione della situazione, possa procedere anche a un rinnovamento del management. Di qui la necessità di fare presto, per mettere benzina in un motore che, vista la situazione, non può permettersi ulteriori ingolfamenti. Ma le questioni che Manfredi ha sul tavolo non sono solo relative a questo aspetto. C’è anche il tema della nuova Giunta, che il nuovo inquilino di Palazzo San Giacomo vorrebbe varare mercoledì o, al più tardi, giovedì.

Ma c’è da contemperare le diverse esigenze in una coalizione dove le spinte per avere un proprio rappresentante nell’esecutivo cittadino sono diverse. Al momento gli unici due tasselli sicuri sono quelli di Antonio De Iesu ed Edoardo Cosenza. E le quotazioni sono cresciute progressivamente anche per Caterina Miraglia, ex assessore della giunta guidata da Stefano Caldoro nel quinquennio 2010-2015, in quota Azzurri-Noi Sud-Italia Viva. Nel Pd le idee non sono ancora molto chiare. Tramontato il nome del presidente metropolitano Paolo Mancuso, e con il segretario Marco Sarracino che sembra guardare più a una prospettiva nazionale, è circolato il nome dell’ex assessore regionale Teresa Armato. Enza Amato dovrebbe andare ad occupare la poltrona di presidente dell’assise comunale, visto che Manfredi non sembra essere per nulla intenzionato a pescare tra i consiglieri comunali. Cosa che ha fatto tramontare la candidatura per la Giunta, ad esempio, anche di Sergio D’Angelo. E sembra in alto mare anche il Movimento 5 Stelle, dove sarebbe non più solido come prima il nome dell’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa

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