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19 Gennaio 2022 - 07:00
Per l’assessore Cosenza la pedonalizzazione necessita di requisiti che Napoli non possiede ancora
NAPOLI. Al di là della realizzazione del progetto di restyling da rendicontare nel 2023, oltre ai possibili accorgimenti al Piano urbano di mobilità sostenibile e in attesa della svolta migliorativa sul trasporto in ferro, sull’eventuale riapertura al traffico del Lungomare il mondo green e parte delle associazioni di categoria e della cittadinanza restano su posizioni inconciliabili. Legambiente, Wwf, Green Italia Campania ed altri appartenenti a quella galassia non vogliono sentire storie: la scelta di chiudere alle auto via Partenope nel 2011 dall’allora amministrazione di Luigi de Magistris non è derogabile. Enti come Confcommercio Campania e realtà come Cittadinanza Attiva in difesa di Napoli chiedono una modifica lanciando la proposta di riaprire il Lungomare alle auto dal lunedì al venerdì dalle 6 del mattino con l’obiettivo di decongestionare il traffico nell’area di Chiaia e dintorni. L’ennesima riprova della distanza nei diversi ambiti cittadini, segno tangibile di una discussione non solo aperta ma che non preclude future polemiche è quanto emerso ieri nella seconda riunione di commissione consiliare Infrastrutture e Mobilità convocata sul tema dal presidente Nino Simeone. A parteciparvi anche questa volta l’assessore alla Mobilità Edoardo Cosenza che ribadisce come «non sia stata seguita una giusta cronologia nella chiusura» visto che sul trasporto pubblico poco e nulla è stato migliorato». Cosenza ripete: «Noi siamo a favore delle pedonalizzazioni, ma con mezzi che funzionano e parcheggi. La zona ha la linea 6 della metropolitana ora ferma». Mentre sulla «linea 1 non è stato ancora messo in circolo nessuno dei nuovi treni». Senza dimenticare l’attesa di almeno un anno per il ritorno del tram almeno in piazza Vittoria e poi in piazza Sannazaro.
Per Cosenza e per l’amministrazione Manfredi l’eventuale passaggio dei veicoli non sarebbe un delitto in relazione soprattutto all’utilizzo delle corsie in caso di emergenze o allerta meteo. In più da Palazzo San Giacomo vogliono evitare quanto successo nell'anno e mezzo di chiusura della Galleria Vittoria, ora percorsa nell'orario di punta 8-9 da una media di 1.750 veicoli: un caos mobilità che al dire il vero in città non manca mai. Cosenza ricorda un aspetto fondamentale del progetto di ristrutturazione della zona Lungomare da 13,2 milioni di euro con fondi Pon Metro, la realizzazione di «due corsie ciclabili e due carrabili fisse». In più, tenendo conto dei pareri della Soprintendenza, i marciapiedi lato mare hanno ampiezza non così ampia (le normative stabiliscono la larghezza a 2,75 metri).
Aspetti tecnici che è il pane quotidiano dell’assessore alla Mobilità ai quali però si contrappongono l’idea e la visione di città del mondo ambientalista. «Nessun ritorno al passato, anzi bisogna disincentivare l’uso delle auto ancora di più, non è accettabile un ripensamento» il succo degli interventi delle realtà verdi. Marcando ancora la distanza anche con le altre associazioni di categoria, Aicast e Confersercenti in primis, Carla Della Corte presidente Confcommercio Campania ritiene invece «impensabile chiudere un’arteria importante come il Lungomare, deve essere previsto il passaggio delle auto assolutamente fino a quando i mezzi pubblici non saranno adeguati. Non possiamo bloccare la mobilità, basti vedere cosa accade al corso Vittorio Emanuele e strade adiacenti». Quindi la proposta: lasciare aperto il Lungomare dal lunedì alle 6 al venerdì alle 24, confermando la chiusura nel weekend. Confesercenti, Aiacast, i ristoratori invece la vedono all’opposto. A sostenere la tesi della Confcommercio Campania il presidente di Cittadinanza Attiva in favore Napoli Luigi Miele per il quale «in caso di emergenza non ci sono vie di fuga, la chiusura del Lungomare ha aumentato il traffico a Chiaia, al Vomero, a Salvator Rosa ». Non pregiudiziale la posizione della presidente della Prima Municipalità Giovanna Mazzone che pur non disdegnando l’ipotesi di una «riapertura al mattino» ricordando l’intenso traffico a Santa Lucia, via Domenico Morelli e via Vannella Gaetani» è pronta a discutere «la posizione» rammaricandosi però dei pochi «elementi ora a disposizione». Infine, sull'installazione di bagni chimici quasi del tutto assenti ovunque: l'intendimento del Comune è chiedere ai ristoratori del Lungomare di indicare dei volumi dove poterli installare, senza intervenire direttamente.
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