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«No aumento tasse per finanziare il patto»

«No aumento tasse per finanziare il patto»

Maresca: «Serve commissione di vigilanza per i fondi del Pnrr». Pronto ordine del giorno contro aumento imposte

NAPOLI. Il Patto per Napoli non dovrà «essere finanziato per aumentare le tasse ai cittadini ai quei soliti che le pagano mentre tanti altri continueranno a non farlo». Il coordinatore del centrodestra in consiglio comunale Catello Maresca, unitamente ai suoi colleghi dei vari gruppi dello stesso schieramento di minoranza hanno una posizione netta su quanto potrà produrre, a proprio dire, la norma inserita nella legge di bilancio che oggi approda in assise e sui cui l’amministrazione Manfredi punta per invertire la rotta sul tema finanziario. Il governo cittadino argomenterà con forza la bontà dell’operazione, seguita dall’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta, che ha portato all’ok da parte del governo di una cifra di 1,3 miliardi per i prossimi vent’anni. Una cifra tra i 4 e i 500 milioni sarebbero previsti nei primi 4 anni in modo per iniziare a coprire le esposizioni debitorie, razionalizzare i costi, intervenendo ad esempio sulle partecipate e sul patrimonio pubblico e sbloccando le spese.

Non è così per il Gruppo Maresca, per Forza Italia, per Cambiamo, per Fratelli d’Italia. Questi fondi, afferma Maresca, candidato sindaco alle ultime comunali, «sono spalmati sino al 2041 con una serie di impegni da sottoscrivere entro il 15 febbraio. L’amministrazione comunale ci faccia capire come intende agire sui tributi, sul patrimonio, sull’occupazione di suolo pubblico. Senza dimenticare che ci sono i fondi del Pnrr da spendere e per i quali abbiamo proposto una commissione di vigilanza per la spesa. Non possiamo però immaginare di attendere sempre l'intervento dell'autorità giudiziaria, che fortunatamente in questa città è sempre vigile, ma arriva dopo. Noi questo rischio sui fondi del Pnrr - avverte il magistrato - non lo possiamo correre».

Non solo critica, ma anche proposta: è questo ciò che il centrodestra vuole far capire con la conferenza stampa tenuta ieri mattina all’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. E va in questa direzione l’ordine del giorno, pensato da Rosario Palumbo di Cambiamo e condiviso con gli altri colleghi di centrodestra, che sarà presentato quest’oggi in consiglio comunale dal centrodestra con cui chiederà di «procedere a tutti gli adempimenti per la sottoscrizione dell’accordo finalizzati al risanamento del bilancio comunale e al rilancio degli investimenti pubblici sul territorio’’. «Raddoppiare le aliquote già al massimo ai napoletani? Assolutamente no per noi. Stiamo parlando di cittadini o sudditi? Che sono le gabelle quelle da pagare?» attacca Maresca che chiede anche l’intervento «della Regione Campania, ente che ha soldi da spendere, e che recentemente ha determinato l’aumento dell’Irpef ai cittadini tra i 15 e i 50.000 euro di reddito annuo colpendo così il ceto medio». Per allargare la platea dei pagatori, in città più della metà sovente non paga i tributi, propone Maresca, si possono sottoscrivere «protocolli con l'Agenzia delle entrate e con la Guardia di Finanza». Salvatore Guangi di Forza Italia si concentra sulla questione patrimonio snocciolando alcuni dati: «Il gruppo Romeo ha recuperato 108 milioni di euro per la vendita degli immobili all’anno 2012 mentre da quando è subentrata Napoli Servizi ha ricavato 20 milioni di euro, per la dismissione degli alloggi. Il patrimonio del Comune di Napoli è di 1,3 miliardi di patrimonio ma i ricavi sono bassissimi, pari all’1,7%. Da questo punto di vista anche con Manfredi c’è una minestra riscaldata, come quando governava de Magistris». «Il Governo non sta regalando nulla alla città. Sulla riscossione dei tributi c’è una politica fallimentare. Spero si trovino altre soluzioni per il pagamento dei tributi senza costringere a pagare sempre gli stessi e di più», l’auspicio del consigliere comunale di Cambiamo Rosario Palumbo.

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