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11 Febbraio 2022 - 13:32
«Mi fa piacere, segna la presa d'atto del cambio di passo che il governo ha impresso con il Pnrr nell'affrontare la questione meridionale: il Sud non è più un territorio perduto da risarcire con qualche sussidio in più, ma è l'orizzonte strategico della ripresa italiana dei prossimi decenni». Così Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, in una intervista a “Il Mattino", dopo lo scambio di considerazioni tra il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sui fondi europei del Pnrr catturato da LaPresse durante una conferenza stampa. «Noi non mettiamo a terra un cazzo», sono le parole di Fontana, a cui risponde altrettanto seccamente il sindaco di Milano dicendo di essere preoccupato perché «è tutto Sud, Sud, Sud» e che bisognerebbe «farsi più furbi».
«Qualcuno forse pensava che la Quota Sud del 40 per cento e gli altri impegni assunti per la riduzione dei divari, dai Lep ai Cis per la Terra dei Fuochi o per la costa pugliese, fossero slogan o addirittura bugie», prosegue Carfagna.
«La verità - aggiunge - è invece che questo governo ha fatto una precisa scelta di politica economica e sociale: accendere al Sud un secondo motore per lo sviluppo nazionale».
«Dal mio punto di vista - sottolinea Carfagna - il confronto con gli amministratori del Nord, come Beppe Sala, è un bene, perché ci aiuterà a spiegare meglio le opportunità che si aprono nel Mezzogiorno per gli investitori e le imprese provenienti dal Nord, dall'Europa e dal resto del mondo. E poi la questione delle diseguaglianze territoriali è chiara a tutti, anche perché non riguarda solo il Nord e il Sud ma anche le enormi differenze di opportunità e servizi tra aree ad alto sviluppo e aree marginali, spesso a pochi chilometri di distanza, presenti ovunque in Italia».
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