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Profughi, l’allarme di Manfredi

Profughi, l’allarme di Manfredi

Il primo cittadino: il ruolo dei Comuni sia più attivo. E avverte: i costi dell’energia stanno impattando sui conti

NAPOLI. Sull’accoglienza dei profughi ucraini, «come già sostenuto dall’Anci, avrei preferito un ruolo più attivo dei Comuni perché sono gli enti di prossimità più capaci di garantire servizi sociali e sistema di accoglienza». Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (nella foto), si mostra perplesso rispetto a quanto deciso di recente dal Governo nazionale sulla gestione a livello centrale dei flussi delle persone arrivate dall’Ucraina, da oltre 40 giorni devastata dagli attacchi dell’esercito russo.

MANCA IL COORDINAMENTO. Secondo le ultime stime, in Campania sarebbero approdate circa 20mila persone in fuga dal conflitto, la maggior parte delle quali giunte a Napoli e provincia. La loro assistenza, non si sta rivelando affatto facile. Molti profughi sono ospitati da parenti e amici, altri si sono visti aprire le porte di casa da napoletani e campani generosi. A mancare, però, è un vero coordinamento sul territorio. In proposito, è la critica del primo cittadino, «si è preferito un approccio basato su quanto era stato già fatto sull’immigrazione, caso molto diverso da quello dei profughi di guerra».

IL MANCATO FINANZIAMENTO DEL GOVERNO. Dal canto suo, ricorda Manfredi, «il Comune di Napoli sta garantendo sia i servizi sociali che l’inserimento scolastico con risorse proprie perché non abbiamo avuto nessun finanziamento. Ho chiesto che fosse garantito un finanziamento per il sostegno all’inserimento sociale e scolastico dei profughi e delle loro famiglie perché questo può assicurare una migliore integrazione», spiega Manfredi. Che sulla risposta del Governo aggiunge che «siamo in attesa di decisioni a livello centrale. Il capo della Protezione civile NAPOLI. Sull’accoglienza dei profughi ucraini, «come già sostenuto dall’Anci, avrei preferito un ruolo più attivo dei Comuni perché sono gli enti di prossimità più capaci di garantire servizi sociali e sistema di accoglienza». Il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi (nella foto), si mostra perplesso rispetto a quanto deciso di recente dal Governo nazionale sulla gestione a livello centrale dei flussi delle persone arrivate dall’Ucraina, da oltre 40 giorni devastata dagli attacchi dell’esercito russo.

MANCA IL COORDINAMENTO. Secondo le ultime stime, in Campania sarebbero approdate circa 20mila persone in fuga dal conflitto, la maggior parte delle quali giunte a Napoli e provincia. La loro assistenza, non si sta rivelando affatto facile. Molti profughi sono ospitati da parenti e amici, altri si sono visti aprire le porte di casa da napoletani e campani generosi. A mancare, però, è un vero coordinamento sul territorio. In proposito, è la critica del primo cittadino, «si è preferito un approccio basato su quanto era stato già fatto sull’immigrazione, caso molto diverso da quello dei profughi di guerra». IL MANCATO FINANZIAMENTO DEL GOVERNO. Dal canto suo, ricorda Manfredi, «il Comune di Napoli sta garantendo sia i servizi sociali che l’inserimento scolastico con risorse proprie perché non abbiamo avuto nessun finanziamento. Ho chiesto che fosse garantito un finanziamento per il sostegno all’inserimento sociale e scolastico dei profughi e delle loro famiglie perché questo può assicurare una migliore integrazione», spiega Manfredi. Che sulla risposta del Governo aggiunge che «siamo in attesa di decisioni a livello centrale. Il capo della Protezione civile zo De Luca, «la Protezione Civile e il Governo nazionale hanno stabilito un certo percorso sull’ospitalità, da un lato sostenendo i profughi con una specie di indennizzo economico, dall’altro avremo un bando per le associazioni del terzo settore che possono mettere a disposizione i posti letto».

«SOSTENERE GLI ENTI LOCALI». In ogni caso «noi ovviamente stiamo lavorando dando il massimo del supporto, però l’organizzazione dipende essenzialmente dalla Protezione civile». Ma i risvolti del conflitto ucraino sono anche di natura economica e stanno già impattando sui conti del Comune. I COSTI DELL’ENERGIA. È lo stesso Manfredi a spiegare che «siamo in prima linea su tutti i finanziamenti. Abbiamo bisogno di tanti investimenti e ci auguriamo che si continui con questa politica di sostegno agli enti locali che hanno bisogno di risorse per fronteggiare anche gli aumenti dei costi dell’energia che stanno impattando significativamente sui nostri conti». Anche per questo il primo cittadino si augura che «l’impegno del Governo continui per fare in modo che noi si possa garantire servizi di qualità ai cittadini».

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