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19 Ottobre 2022 - 07:45
ROMA. La tregua con Giorgia Meloni dura poche ore. Il tempo che Silvio Berlusconi (nella foto con Marta Fascina) lasci la Camera, dove ha appena incontrato i deputati di Forza Italia per l’elezione dei capigruppo: «Casellati al ministero della Giustizia, accordo trovato. Giorgia Meloni ha detto sì», afferma il Cavaliere tra lo stupore generale.
LO STOP DI FDI. Passano le ore e da Fratelli d’Italia non arriva nessuna conferma, fino a che in serata il partito dice chiaro che per quella casella la premier in pectore ha già scelto Carlo Nordio e la Casellati è destinata alle Riforme. Insomma, nel centrodestra una nuova giornata di caos e tensione riporta indietro le lancette dell’orologio, con il braccio di ferro sulla giustizia che rischia di tramutarsi in una guerra fredda.
I MINISTRI DI FI. Ai suoi Berlusconi, oltre a Casellati, snocciola anche i nomi di quelli che a suo parere saranno gli altri ministri di Fi: «Tajani agli Esteri e vicepremier, Saccani all’Università, Bernini alla Pubblica amministrazione, Gilberto Pichetto Fratin al ministero dell’Ambiente e della Transizione ecologica», dice. L’ex premier vedrà Nordio, il candidato di Fdi: «Lo incontro per conoscerlo e per vedere quale è l’apporto che può dare alla riforma della giustizia», avverte. «Sarà un grande piacere e un onore», risponde l’ex magistrato.
«HO RIALLACCIATO CON PUTIN». Ma lo show di Berlusconi investe anche l’argomento delicatissimo della politica internazionale: incontrando i deputati, il Cavaliere confessa di aver «riallacciato i rapporti con Putin» che gli avrebbe regalato «20 bottiglie di vodka per il compleanno», da lui ricambiate con del Lambrusco e che lui sarebbe «molto, molto, molto preoccupato» per la guerra. Appena le sue parole trapelano all’esterno arriva la smentita, ma in serata spunta un audio che sembrerebbe confermare le parole di Berlusconi. La tensione nel centrodestra si fa palpabile.
MOLTE CASELLE IN BILICO. Quello che è certo è che la squadra di governo non è ancora pronta. Secondo fonti leghiste sarebbero addirittura 5 le caselle non ancora assegnate. Gli ultimi boatos dicono che allo Sviluppo economico sono in salita le quotazioni di Adolfo Urso, inizialmente destinato alla Difesa, che potrebbe scambiarsi di posto con Guido Crosetto, entrambi di Fdi, con quest’ultimo che potrebbe anche andare alla Transizione. Come se non bastasse, si apre anche la questione territoriale: se il totoministri che anche ieri circolava dovesse essere confermato, infatti, ad esponenti del Sud non andrebbe nessun ministero di peso. Gli unici due meridionali sarebbero Raffaele Fitto agli Affari europei e Nello Musumeci al Mezzogiorno, il che aprirebbe un grosso problema, visto che in ballo c’è anche l’autonomia regionale caldeggiata dalla Lega. Proprio in casa Lega si vocifera che Gian Marco Centinaio potrebbe perdere l’Agricoltura a beneficio di Luca De Carlo (Fdi) o del tecnico Roberto Berutti. Se ci sarà il ministero dello Sport toccherà a Colosimo di Fdi.
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