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Governo Meloni, consultazioni: Mattarella vede Calenda, Conte e Letta

Governo Meloni, consultazioni: Mattarella vede Calenda, Conte e Letta

Al via da oggi le consultazioni al Quirinale del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la formazione del nuovo Governo. Il primo ad arrivare è stato alle 10 il presidente del Senato, Ignazio La Russa. Si finirà con la delegazione del centrodestra, che verrà ricevuta domani alle 10.30. "Un colloquio molto cordiale, è sempre molto emozionante stare con il Presidente", ha commentato la seconda carica dello Stato lasciando il Quirinale dopo l'incontro durato un quarto d’ora. Alle 11 è stata la volta del presidente della Camera, Lorenzo Fontana. Il colloquio è durato circa un quarto d’ora. Al termine Fontana ha lasciato il Quirinale senza rilasciare dichiarazioni. Le consultazioni sono quindi proseguite con l'incontro, alle 12, con la delegazione del Gruppo delle Autonomie del Senato, seguito dal Misto mezz’ora dopo.

Dopo una pausa e la telefonata con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, le consultazioni sono quindi riprese alle 16. A colloquio con il Capo dello Stato la delegazione del Gruppo Misto e l’Alleanza Verdi-Sinistra. Quindi a partire dalle 17 e distanziati di un’ora i Gruppi Terzo Polo, M5S e Pd, guidati dai rispettivi leader Carlo Calenda, Giuseppe Conte ed Enrico Letta.

TERZO POLO - "Abbiamo ribadito al presidente la gigantesca preoccupazione per effetto del costo dell'energia. Crediamo che questo non sia percepito a sufficienza dalla maggioranza nè dalle altre opposizioni. Riteniamo che questo possa essere a rischio la tenuta sociale del Paese". Lo ha detto Carlo Calenda dopo le consultazioni al Quirinale. Dopo le parole di Berlusconi, ha aggiunto, "deve venire un chiarimento definitivo. Le parole della Meloni sono state molto apprezzate, tuttavia una cosa sono le parole, una cosa i fatti". "Mattarella è consapevole e custode della posizione italiana nel mondo. Se il governo ha una posa contraria al supporto all'Ucraina o filorussa, allora la nostra opposizione non sarà per niente costruttiva ma durissima, dentro e fuori il Parlamento", ha quindi continuato, aggiungendo: "Azione e Italia viva saranno all'opposizione di questo governo, senza sconti. Un'opposizione che cercherà di ingaggiare il governo su tematiche concrete". Al presidente Mattarella la delegazione ha fatto presente che "c'è una forza politica che ha preso l'8 per cento che è rimasta fuori da ogni tipo di rappresentanza delle istituzioni". "Non ne facciamo una malattia ma è chiaro, questo non lo abbiamo detto al presidente, che esiste un chiaro intento di escluderci da parte delle altre opposizioni. L'unità delle opposizioni: sicuramente ce ne sono due".

Un appoggio del Terzo polo al governo? "Non c'è questa possibilità. C'è la maggioranza che ha vinto, devono governare e da noi non arriverà un sostegno sulla fiducia. Arriverà se presentano il rigassificatore, se hanno un pacchetto sulle bollette fatto bene, lo voteremo. Il resto lo abbiamo escluso tassativamente, non è all'ordine delle possibilità", ha detto ancora Calenda.

M5S - "Noi confidiamo sempre nella esperienza, competenza e saggezza del presidente Mattarella anche per questi prossimi passaggi di inizio legislatura. Ci aspettiamo un esecutivo a forte vocazione europeista, condizione necessaria e indiscutibile". Così Giuseppe Conte al Quirinale con la delegazione M5S per le consultazioni. "Ci ha colpito fortemente e per noi pone un serio problema quella che è la ricostruzione integrale del ragionamento" di Silvio Berlusconi, "può anche essere opinabile in alcuni passaggi ma è inaccettabile la premessa" ovvero "che l'aggressione militare russa non sia da condannare con le più elementari norme del diritto internazionale", ha spiegato ancora il leader pentastellato. Questo ci ha "spinto a rappresentare la nostra forte perplessità che il dicastero della Farnesina, così centrale, possa essere affidato a un esponente di Fi".

"Nessuno mette in discussione la ferma condanna dell'azione militare russa e il sostegno al popolo ucraino ma sono oltre 200 giorni che questa strategia ha abbracciato un percorso" che ha portato a "una escalation militare che ci espone al rischio del conflitto atomico e a una galoppante crisi economica" quindi occorre aprire "un negoziato di pace per il cessate il fuoco", aggiunge Conte. Il pentastellato continua spiegando che nel conflitto in Ucraina "riteniamo superata la fase della simmetria, c'è la necessità di una svolta nel negoziato di pace. Gli Stati Uniti continuano a rifornire di arsenali gli ucraini, non credo che sia questa la priorità".

"Abbiamo rappresentato lo sconcerto con cui abbiamo assistito alle divisioni e ai contrasti delle forze di centrodestra che si accingono a formare un governo. Devono essere consapevoli che il Paese non può attendere, attardarsi su scontri e conflitti, bisogna metterli da parte e rispondere alle attese dei cittadini", ha quindi sottolineato, aggiungendo: "Noi siamo distanti da una politica conservatrice, ma altro sono le politiche reazionarie. Se ci si incaponisce nel perseguire, per esempio, una iniziativa per contrastare la legge 194, se si vogliono rimettere indietro le lancette e le conquiste civili in noi troveranno un muro, li contrasteremo con tutta la nostra capacità e vigore".

Per Conte, inoltre, "un'opposizione unitaria non è nell'ordine delle cose in questo momento. Il Pd farà il suo congresso e noi faremo le nostre battaglie di opposizione. Immagino che potranno esserci molti passaggi in cui potremo ritrovarci insieme ma non è questo il tempo di coordinare a tavole l'opposizione unitaria e istituire una cabina di regia coordinata e permanente".

PD - "In queste ore è in corso un consiglio Ue importante e noi ci aspettiamo risposte dipendono scelte utili per la vita delle persone. Abbiamo espresso la volontà nella nostra azione opposizione di spingere il governo a prendere un'iniziativa nazionale se non ci fosse in questo Consiglio Ue una definizione del tetto al prezzo del gas e il disaccoppiamento". Così Enrico Letta al Colle con la delegazione Pd dopo le consultazioni. "Abbiamo confermato al presidente della Repubblica che saremo convintamente a fare opposizione in Parlamento, una opposizione rigorosa e ferma, a una maggioranza che è uscita vincitrice, che è maggioranza in Parlamento ma non nel Paese", ha detto, aggiungendo: "A partire ovviamente dalle tre questioni principali su cui è stata impostata la nostra campagna elettorale - lavoro, diritti e ambiente - sono per noi punti su cui saremo vigili: non accetteremo arretramenti né ambiguità".

"Il governo che nascerà sia senza ambiguità sulla condanna ferma all'invasione russa e sul sostegno al popolo ucraino nella resistenza e per il tentativo di arrivare alla pace vera duratura", le parole di Letta, che ha continuato: "Bisogna essere chiari sul fatto che il nostro Paese deve avere un governo in continuità con le alleanze europee e atlantica, che sempre hanno rappresentato il modo di essere del Paese". Letta esprime quindi "grande preoccupazione per quanto successo nei giorni scorsi, l'ambiguità è cresciuta ed è stata resa ancora più marcata la divisione interna a una maggioranza che è più elettorale che politica nelle tre settimane dopo il voto".

"In questi giorni è emerso chiaramente che ci sono strade molto diverse, concetti diversi, amicizie diverse" nella maggioranza. "Le parole espresse nelle ultime ore dal presidente Berlusconi e dal presidente Fontana hanno fato suonare un campanello d'allarme sul posizionamento dell'Italia", ha sottolineato.

"Noi saremo a difesa della Costituzione. Questo non vuol dire che non siamo disponibili ad una discussione per aggiustare e migliorare, ma siamo fermamente contrari allo stravolgimento dell'impianto della Costituzione", ha aggiunto.

AUTONOMIE - ”Il risultato delle elezioni è chiaro ed è giusto che Giorgia Meloni riceva l’incarico per fare il presidente del Consiglio”, ha affermato Julia Unterberger, capogruppo delle Autonomie al Senato. ”Abbiamo anche espresso le nostre preoccupazioni -ha aggiunto- siamo autonomisti ma anche europeisti e ci desta preoccupazione che il partito più forte che adesso farà il Governo è un partito sovranista, nazionalista e nel passato avevamo grandi problemi con il partito di Frateli d’Italia”. Unterberger ha fatto riferimento in particolare a “esternazioni tutt’altro che accettabili, ad esempio quando ci dicono ‘andate in Austria se avete qualcosa da lamentare’ oppure ‘vi si dovrebbe costringere a mettere in ogni casa la bandiera italiana’”. “Pertanto -ha concluso la capogruppo- spero che avranno in futuro con noi un approccio un po’ più costruttivo, che questi toni appartengano al passato e che riusciamo ad avere una certa collaborazione con il partito che avrà la maggioranza”. Quindi “il nostro orientamento è votare contro la fiducia, perché devono dimostrare che hanno cambiato atteggiamento nei confronti delle autonomie, delle minoranze linguistiche e dell’Europa”. Comunque “non è detta l’ultima parola”, anche in base alla “lista dei ministri”.

VERDI-SINISTRA - “Le destre di questo Paese hanno sì il 59% dei seggi dei parlamentari, ma hanno soltanto il 43 per cento di voti in questo Paese, quindi sono maggioranza assoluta in Italia solo in virtù di una legge elettorale, la peggiore della storia della Repubblica. E quindi il primissimo impegno del nostro Gruppo sarà quello di presentare una proposta di legge per tornare al proporzionale”, altrimenti “il rischio di una democrazia monca è un. Rischio fortissimo”, dice Peppe De Cristofaro, capogruppo del Misto al Senato ed esponente di Verdi-Sinistra.

“Abbiamo ricordato e auspicato che nella formazione del nuovo Governo i futuri ministri rispettino gli obblighi internazionali in particolar modo per quanto riguarda gli obiettivi climatici. L’Italia ha sottoscritto degli impegni importanti per ridurre le emissioni di Co2 da qui al 2030, avere ministri che vanno nella direzione opposta sarebbe un problema non solo per il nostro Paese dal punto di vista economico, sociale e ambientale, ma anche in relazione con il resto dei Paesi d’Europa. Chiediamo che ci sia la massima vigilanza di avere alla guida del ministero della Transizione ecologica, se tale rimarrà, un ministro o una ministra che questi obblighi internazionali vada a rispettare. Se ci troveremmo di fronte a personalità che hanno un’impostazione negazionista dal punto di vista climatico, sappiano che Alleanza Verde-Sinistra farà una dura opposizione”, hanno quindi affermato i componenti della delegazione della Camera, composta da Nicola Fratoianni, Eleonora Evi, Luanza Zanella e Angelo Bonelli, al termine del colloquio nel pomeriggio.

+EUROPA - "Ci prepareremo a fare un’opposizione seria e rigorosa a partire dal tema dei diritti civili, non solo non bisogna fare passi indietro ma semmai bisogna conquistare nuovi passi in avanti. Opposizione a qualsiasi tentativo di spostare l’asse dell’Italia rispetto all’Unione europea, venendo meno a quel protagonismo conquistato da Draghi”. Lo ha affermato il segretario di +Europa, Benedetto Della Vedova, al termine del colloquio con il Presidente della Repubblica.

LE DELEGAZIONI - Domani, alle 10.30, saliranno al Colle, in un’unica delegazione, i partiti del centrodestra. Dopo questo ultimo incontro, Mattarella potrà trarre le sue prime conclusioni e, salvo sorprese, convocare al Quirinale il presidente del Consiglio incaricato. Il presidente di Fdi, Giorgia Meloni, farà parte della delegazione del centrodestra. Per Fdi, si legge in una nota, saranno presenti i presidenti dei gruppi parlamentari al Senato e alla Camera, Luca Ciriani e Francesco Lollobrigida. Sarà quindi Silvio Berlusconi, riferiscono fonti azzurre, a guidare Forza Italia nella delegazione. Ad accompagnare il Cav ci saranno i neo capigruppo al Senato, Licia Ronzulli, e alla Camera, Alessandro Cattaneo. Atteso anche Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Fi, impegnato oggi a Bruxelles per il vertice del Ppe.

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