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24 Novembre 2022 - 08:22
«Nessuna regione riceverà meno risorse di quelle attuali, nessuna regione ne riceverà di più». Eccolo il passaggio chiave: l’autonomia differenziata non dovrà sottrarre risorse al Sud. Ad assicurarlo è il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani. Di fatto una netta frenata, quella dell’esponente di Fdi, rispetto alle spinte leghiste più estreme sul ddl che porta la firma del ministro del ministro Roberto Calderoli. Parole che sono musica per le orecchie di chi, come Vincenzo De Luca, anche ieri ha rilanciato la battaglia delle regioni del Sud contro una bozza di riforma considerata penalizzante per il Mezzogiorno.
«COESIONE E SOLIDARIETÀ». Ciriani assicura che Calderoli ha avviato «un processo virtuoso di autonomia differenziata, secondo il dettato costituzionale» per arrivare a «colmare un inaccettabile divario infrastrutturale» in un quadro di «coesione, sussidiarietà e solidarietà». Insomma, nessuna fuga in avanti, nessun “furto” di risorse, mentre il Governo valuta misure «per accelerare la determinazione» dei livelli essenziali delle prestazioni (Lep). Non a caso lo stesso governatore della Campania, nella sua proposta, sottolinea la necessità di realizzare l’autonomia «secondo il dettato costituzionale». Ma De Luca non rinuncia alla polemica con la Lega. Per questo, parlando nel Casertano, il governatore torna a denunciare che «l’idea di recuperare soldi togliendoli al Sud è irresponsabile, e dobbiamo combattere con le unghie e con i denti, senza distinzioni di partito».
«NO AI CONTRATTI REGIONALI SU SANITÀ E SCUOLA». De Luca fa poi due esempi concreti: «Nell’interpretazione che dà soprattutto la Lega - spiega il governatore - autonomia differenziata significa che per due settori, sanità e scuola, si prevede che le Regioni possano fare contratti integrativi per il personale, il che attiverebbe un altro flusso di mobilità dal Sud al Nord, una cosa irresponsabile nei confronti del Sud». Per questo, aggiunge, «l’autonomia va bene se decentriamo alle Regioni i poteri che servono a dinamizzare l’economia».
CALDEROLI, DE LUCA CRITICA PERCHÉ È NEL PD. La risposta di Calderoli non si fa attendere: «De Luca contesta perché è del Pd, solo per quello». Che la proposta del presidente della Campania sia «più all’avanguardia» per il ministro «è esagerato: il mio obiettivo è di definire prima i livelli essenziali delle prestazioni, poi i costi e i fabbisogni standard e procedere al trasferimento con delle nuove funzioni. Nel documento campano si potevano trasferire funzioni senza ancora avere definito i livelli essenziali delle prestazioni».
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