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18 Febbraio 2023 - 09:04
Una battaglia in difesa della sanità campana. Vincenzo De Luca non molla e prima al Tar, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, e poi nella consueta diretta social del venerdì, rilancia contro il progetto di autonomia differenziata del ministro Roberto Calderoli. «Dobbiamo fare davvero attenzione, perché siamo arrivati a un punto limite oltre il quale c’è la rottura dell’unità nazionale. Se il disegno di legge approvato e licenziato dal Governo all’unanimità continua a parlare di residuo fiscale, cioè a prevedere la possibilità di trattenere i flussi fiscali che maturano in una regione nello stesso territorio, l’Italia è perduta. Nel conto consuntivo della Regione Lombardia del 2021 si registra un residuo attivo di 12 miliardi di euro, il 70 per cento di questo deriva dalla sanità. Non aggiungo altro» sottolinea. «La sanità pubblica rimanere un bene irrinunciabile e da difendere con i denti - prosegue lo “sceriffo” -. I posti letto in Lombardia sono 42mila, da noi 12mila. Questo dato si aggiunge a quello del riparto finanziario che ci vede ancora ultimi in italia per erogazione di risorse. Nonostante ciò e i 15mila dipendenti in meno che abbiamo stiamo facendo miracoli. Abbiamo in corso un programma di realizzazione di ospedali pubblici, stiamo rinnovando le tecnologie un po’ dappertutto e ci dedicheremo nei prossimi mesi a liste di attesa e screening oncologici». De Luca mette denuncia «una speculazione mediatica sulla sanità campana. Qualche giorno fa è uscito un comunicato stampa del Codacons della Lombardia, con cui informano i cittadini italiani che un ragazzo italiano di 23 anni muore dopo ore di attesa all'ospedale Loreto Mare di Napoli: ma è una notizia di sei anni fa, quando in Campania c’era il commissario di governo». E ancora: «Dobbiamo liberarci della situazione assurda delle Facoltà di medicina ristrette. È sconvolgente dover rispondere a quiz demenziali per iscriversi, abbiamo carenza di personale medico, quindi bisogna aprire a tutti». Non solo sanità, ma anche scuola: «Non accetteremo il taglio di 170 istituti scolastici, faremo una battaglia e cercheremo di mobilitare anche le altre regioni del sud per avere un ampliamento degli organici nella scuola pubblica, per avere un aumento e una stabilizzazione degli insegnanti di sostegno, per avere un piano vero di nuova edilizia scolastica». Sull’autonomia, il numero uno di Palazzo Santa Lucia aggiunge: «Sono passate le elezioni regionali e probabilmente avremo un clima più sereno e di maggiore responsabilità per parlare di alcune grandi questioni, come l’autonomia differenziata. Sono andati a votare fra il 37 e il 40 per cento degli aventi diritto. È un’ulteriore conferma che è scarsa la fiducia nella possibilità di cambiare le cose in Italia. Poi pesano ovviamente in parte i candidati. Tranne qualche eccezione avevamo parecchi pinguini». Al Tar, De Luca parla del Pnrr: «Sono preoccupato perché si immagina di gestire il Pnrr con una spinta alla centralizzazione che diventa preoccupante e illusoria. Circola l’idea di concentrare nel Tar Lazio il contenzioso legato al Pnrr. Sarebbe un disastro». Poi nella diretta una frecciata sulla guerra in Ucraina: «Stoltenberg, che si trova casualmente a fare il segretario generale della Nato, ha appena finito di dire che dobbiamo produrre più munizioni, più armi, più cannoni. Va affidato ai servizi sociali».
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