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Primarie Pd, la giunta Manfredi può cambiare

Primarie Pd, la giunta Manfredi può cambiare

L’effetto Schlein potrebbe avere conseguenze anche sull’amminsitrazione comunale guidata da Gaetano Manfredi. Il primo cittadino, infatti, aspetta l’esito dei congressi regionali e metropolitani in casa Dem per procedere alla nomina del nuovo assessore all’Ambiente. Dopo le dimissioni di Paolo Mancuso, vicino a Marco Sarracino, leader de facto dell’area Schlein partenopea, il sindaco decise di distribuire all’interno della giunta le deleghe ad interim prima di procedere ad una nuova nomina. Ora, con la vittoria dell’area Schlein a Napoli città, la scelta potrebbe ricadere su un profilo nuovamente vicino all’area Pd vincente. Ma non solo. Si pone anche il problema degli assessori deluchiani. Ce ne sono ben due: Antonio De Iesu e Chiara Marciani. Visti i risultati ottenuti dall’area deluchiana alle primarie, e visto che anche in consiglio comunale il peso del governatore è diminuito rispetto alle elezioni, in maggioranza potrebbero essere in tanti a chiedere di rivedere la squadra della giunta comunale. L’appuntamento del 7 marzo in consiglio comunale, quando si dovrà discutere dei risultati di questo primo anno e mezzo di amministrazione Manfredi, potrebbe diventare cruciale in questo senso. «Credo che ci sia stata una grande richiesta di cambiamento venuta dalla base e che Elly Schlein è riuscita ad interpretare. E un mandato chiaro, che ora però deve essere tradotto in una proposta programmatica forte e in una capacità inclusiva», ha detto ieri intanto Manfredi a proposito della vittoria della deputata. «Per avere una capacità maggioritaria in alleanza - aggiunge Manfredi - è necessario che ci sia una proposta ampia e capace di includere. Io sono sempre contrario agli azzeramenti, penso ci voglia un rinnovamento progressivo perché in passato soluzioni traumatiche non hanno dato i risultati che ci si aspettava. E importante avere una linea politica chiara, ma che sia inclusiva e consenta di poter includere chi la condivide e quindi mettere insieme le persone su un progetto chiaro. Mi auguro non ci siano scissioni, bisogna lavorare per l'unità. E molto più difficile dividersi che unirsi».

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