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Manovra, è allarme sull’editoria

Manovra, è allarme sull’editoria

Fieg: «Sostegno ridotto». File: «Mattarella intervenga per sventare colpo di mano sui contributi»

ROMA. Mentre sulle pensioni si continua a trattare, monta la polemica sui fondi destinati all’editoria. La Fieg, in un appello al Governo, al Parlamento e alle forze politiche denuncia che «il disegno di legge di bilancio riduce ora considerevolmente il sostegno all’editoria con il rischio di vanificare gli importanti interventi esistenti per sostenere il passaggio al digitale». Di qui l’invito a riconsiderare «tale scelta mantenendo inalterato il livello di sostegno al settore per il tempo necessario a garantire la difficile transizione digitale e continuare a garantire l’elevato standard di qualità dell’informazione professionale, la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle retribuzioni». Molto amareggiato è anche il commento di Roberto Paolo, presidente della Federazione italiana liberi editori: «Il sottosegretario Barachini si è insediato un anno fa. Ci siamo presentati subito, presentammo una piattaforma di proposte sui contributi diretti all'editoria che potesse servire da base di discussione per un confronto. Da un anno aspettiamo di incontrarlo ma non risponde ai nostri solleciti. Sarà troppo impegnato. A fare cosa non è dato sapere, visto che non ha avanzato uno straccio di idea sull’argomento». E ancora: «Ma è grave che nei giorni scorsi, senza confrontarsi con nessuno degli stakeholder, Barachini abbia proposto un articolo nella legge di bilancio che in sostanza delegifica la disciplina del settore, sottraendo al Parlamento la competenza sulla delicatissima materia del pluralismo e rimandando invece, da qui in poi e per sempre, la regolamentazione dei contributi all’editoria al Governo di turno, che potrà agire con propri regolamenti senza passare per i rappresentanti dei cittadini. È un colpo di mano ai limiti della legittimità costituzionale, su cui ci auguriamo intervenga per sventarlo il Presidente della Repubblica, da sempre attento custode dei valori del pluralismo e della democrazia». «Preoccupazioni» che sono anche di Eugenio Fusignani, presidente del settore cultura dell’Alleanza delle cooperative italiane. Il tutto mentre il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini, ribadisce che «il Governo è al lavoro per trovare le migliori soluzioni possibili a tutela del segmento editoria e informazione. Stiamo studiando soluzioni che salvaguardino la continuità aziendale delle imprese che si impegnino a difendere i livelli occupazionali di un settore strategico per lo sviluppo democratico del Paese, tenendo sempre presente che la contrazione delle risorse complessive, lamentata, è conseguenza dell'estinzione del Fondo Straordinario 2022- 2023, varato a sostegno dell'editoria nella fase emergenziale del Covid»

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