Tutte le novità
11 Novembre 2023 - 09:10
Quella sul terzo mandato è una delle posizioni idiote assunte dai dirigenti del Pd». È una nuova puntata dello scontro che oppone Vincenzo De Luca (nella foto) al Pd quella cui il governatore campano dà vita sparando a zero contro «i somari del gruppo dirigente del Pd».
DE LUCA NON MOLLA LA PRESA. Il presidente della Regione Campania non molla, ha tutta l’intenzione di ricandidarsi per la terza volta alla guida della regione nonostante l’opposizione della segretaria del suo stesso partito, Elly Schlein, e a poche ore dalla manifestazione nazionale convocata oggi dal Pd a Roma si produce in un attacco durissimo. Dopo aver ribadito che «non ho correnti, non ho padroni, non ho padrini», accusa il Pd di avere cancellato dalla sua agenda temi oggi fondamentali e irrinunciabili per la collettività, consegnando così a Giorgia Meloni «un’assicurazione sulla vita per governare altri dieci anni».
DALLA SICUREZZA AGLI OPERAI IL PD NON DICE NULLA. Anzitutto per De Luca il Pd deve tornare a parlare di «sicurezza: sembra che per il Pd questa parola sia l’equivalente del fascismo, invece la sicurezza è un bisogno umano primario». Altro tema assente nell’agenda del Pd è quello della giustizia: «Dopo la vicenda Palamara il Pd non ha detto una parola. Zero. Anzi di fronte all’abuso d’ufficio che è un’ignominia, il nostro partito non ha detto niente». Sul tema dei diritti, invece, «siamo riusciti a rompere i rapporti con tutto il mondo cattolico». Il governatore poi contesta al Pd di avere una «visione ottocentesca dell’imprenditoria» e di non riuscire a parlare di impresa e alle imprese. Ma il Pd non riesce più a rappresentare neanche gli operai: «Se non parli di ragazzi costretti ad andare all’estero per vivere, di futuro, tu non parli più neppure agli operai. In queste condizioni, anche di fronte a una classe di governo penosa rischiamo di non cambiare la situazione del Paese perché non offriamo alternativa di governo credibile».
L’ALTERNATIVA È IL CAMPO LARGO. Costruire l’alternativa per De Luca vuol dire andare nella direzione del campo largo: «Occorre che Pd, 5 Stelle, Calenda e Renzi si siedano e assumano una posizione responsabile nei confronti dell’Italia. Dobbiamo cominciare a preparare un’alleanza di governo perché per come è il sistema elettorale o costruisci un’alleanza oppure perdi».
L’ATTACCO AL CORRENTISMO. De Luca se la prende poi con il metodo di selezione dei gruppi dirigenti del Pd che è «in negativo: più perdi i voti più vai avanti». Ciò accade perché c’è «un meccanismo perverso - prosegue il governatore - che è fondato sul correntismo. Non sui meriti, ma è fondato sull’appartenenza alle correnti». Infine, sul premierato il governatore non ha dubbi: «Andranno a sbattere contro un muro. Meloni sta sistemando parenti, amici, cognati può fare quello che vuole con la maggioranza che ha e c’è bisogno di rompere gli equilibri costituzionali?».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo