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28 Febbraio 2024 - 09:10
«Abbiamo letto la notizia e la cosa ha destato il nostro interesse. Ho letto che si starebbe preparando un esposto da parte di consiglieri della minoranza, indirizzato alla Procura regionale e se così fosse, come con tutti gli esposti che ci pervengono, lo valuteremo con la massima attenzione e serenità». A dirlo, alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, è il procuratore regionale della Corte dei conti della Campania, Antonio Giuseppone, che replica così a chi gi chiede delle polemiche sui manifesti della Regione Campania contro il Governo pagati con i fondi destinati alla comunicazione. «Qualora dovessi individuare un danno specifico e concreto - aggiunge - avrei la possibilità di aprire un’istruttoria, a prescindere da quello che potrebbe essere il finale di questo ipotetico fascicolo. Senza entrare nel merito della questione, visto che la notizia l’abbiamo appresa anche noi dalla stampa, faremo le nostre riflessioni e valutazioni e decideremo cosa fare».
LE PREOCCUPAZIONI SULLO SCUDO ERARIALE. Ma a preoccupare la Corte dei Conti è un’altra vicenda: quella della proroga dello scudo erariale. «Sembrava che fossimo arrivati alla fine il prossimo 30 giugno e invece, in maniera del tutto inaspettata, è arrivata la proroga al 31 dicembre - dice Giuseppone - . È una norma che dobbiamo rispettare e far rispettare, ma se poteva avere astrattamente una sua giustificazione quando è scoppiata la pandemia da Covid, a distanza di quasi quattro anni, dopo che l’Oms ha certificato che la pandemia è terminata non si può continuare a sostenere che questa norma si possa reggere sull’emergenza o sulla cosiddetta paura della firma». Cosa, quest’ultima, che secondo il procuratore regionale «è inesistente. Con lo scudo erariale il rischio è che si voglia coprire l’amministratore non dico disonesto, ma inetto o assolutamente inefficiente. E le continue proroghe, sottolinea, «rischiano di portare allo scardinamento dell’intero sistema, si fa passare l’idea che finché si spenda il denaro va tutto bene, ma non funziona così perché gli effetti nefasti di gestione negligente dei beni pubblici ricadrebbero sullo Stato e su tutti noi. Lo scudo erariale sta cominciando ad avere effetti negativi pure sull’attività istruttoria: abbiamo dovuto archiviare dei fascicoli perché dovevamo applicare lo scudo erariale, pur avendo accertato condotte colpose. Siamo fiduciosi e aspettiamo con interesse che la Corte costituzionale si pronunci e ci dica se questa limitazione della responsabilità sia legittima o meno».
LE RICADUTE SUL PNRR. Una problematica, quello dello scudo erariale, che rischia di avere ricadute sul Pnrr che, avverte Giuseppone, «prevede una enorme massa di denaro pubblico, che rischierebbe di essere gestita senza alcun tipo di controllo. Siamo preoccupati perché di fatto ci troviamo con le armi spuntate, visto che un magistrato della procura della Campania nello svolgimento attività istruttoria può solo perseguire condotte dolose e non uno spreco di denaro pubblico connesso a comportamenti gravemente colposi. Per cui, in questo momento, appare paradossale allargare le maglie della responsabilità amministrativa, anziché restringerle ulteriormente».
LE FATTISPECIE DI DANNO ERARIALE. Giuseppone ricorda anche che «nel 2023 abbiamo emesso 84 atti di citazione e abbiamo contestato danni erariali per oltre 26 milioni di euro e le fattispecie di cui ci siamo dovuti occupare più spesso hanno riguardato la gestione dei fondi comunitari e fondi regionali. Inoltre, numerosi atti di citazione sono stati emessi nei confronti di altrettanti percettori indebiti del reddito di cittadinanza che, dichiarando il falso, avevano indotto l’Inps in errore e si erano fatti erogare i contributi di questa misura di sostegno non dovuta. Un altro settore è quello delle misure di sostegno, con garanzie statali o con erogazione di fondi pubblici, nei confronti di privati cittadini dopo l’esplosione della pandemia da Covid». E poi c’è anche la vicenda di un custode che aveva occupato un immobile di proprietà comunale e che, dopo la sua morte, ha continuato essere abitato dagli eredi: «La cosa che si fa piacere è che la nostra attività sia servita al Comune per attivarsi per le riscossioni dei canoni». Capitolo sanità: «Se dovessi valutare lo stato di salute della sanità solo dagli atti di citazione che emettiamo, dovrei dire che in Campania non è ottimale. Ma darei una valutazione e un giudizio parziale. Nel 2023 abbiamo accertato diversi casi di fatture liquidazione a fronte di prestazioni non eseguite». Infine: «Lo scorso anno più volte siamo intervenuti nei confronti di numerosi docenti universitari che hanno svolto attività extra istituzionale, facendo tempo pieno, che non possono svolgere, se non entro certi tassativi limiti, ulteriori attività al di fuori dell'esercizio della professione di docente universitario»
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