Tutte le novità
05 Marzo 2024 - 13:00
«Inizio a essermi stancato di sentire certa sinistra con l'eterno ‘chiagne e fotte' di partenopea memoria». Sono le parole del ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, autore del tanto contestato ddl sull'Autonomia. Un passaggio di un intervento in cui attacca le opposizioni al termine delle prime audizioni in commissione alla Camera. Parole su cui scoppia la bufera.
Il segretario del Pd di Napoli Giuseppe Annunziata attacca: «Le parole del ministro Calderoli sono solo la conferma di una persona inadeguata a ricoprire ruoli delicati con proposte che offendono la memoria dei nostri padri costituenti. Ma quello che stupisce ancora di più è il silenzio assordante di tanti illustri parlamentari e politici meridionali del centrodestra. Cos'altro dobbiamo sentirci dire? Quale altra porcata dovrà far approvare Calderoli per avere un sussulto d'orgoglio?. La difesa del Meridione - spiega - non ha bandiere politiche. E, invece, si continua a non prendere le distanze da una riforma fatta per svendere il Sud e solo per dare una mancetta elettorale ad una forza politica che ormai ha difficoltà anche nell'estremo Nord. E non è nemmeno la prima volta che Calderoli esprime senza mezzi termini tutto il suo odio nei confronti di Napoli e del Meridione. Basta fare qualche ricerca per imbattersi in una lunga lista di dichiarazioni razziste contro il Mezzogiorno. Ora vuole continuare a nascondere le sue difficoltà, il suo nervosismo, forse perché si è reso conto anche lui che la riforma che sta portando avanti sull'autonomia differenziata non è tanto diversa da quella legge elettorale che portava il suo stesso nome. Questo provvedimento del governo, se passa anche alla Camera, sancirà uno spacca Italia, aumenterà le diseguaglianze nel Paese, non favorirà la crescita di tutto il territorio e sancirà la morte del Mezzogiorno».
Il deputato del Movimento 5 Stelle Antonio Caso dichiara: «Troviamo sconcertarti e volgari le frasi del ministro Calderoli pronunciate dopo il ciclo di audizioni in Commissione Affari Costituzionali sull'Autonomia Differenziata. Sono parole che dimostrano come l'ideatore di questa legge sia mosso da un razzismo neanche troppo nascosto. Capiamo il nervosismo del ministro Calderoli, che ieri si è visto bocciare la legge da tutti gli esperti intervenuti, ma queste parole sono inaccettabili ed offendono tutti i cittadini di Napoli e del Sud. Il ministro del Porcellum, ex presidente ed ex segretario della Lega Lombarda di Bossi, non è nuovo a certe esternazioni a sfondo razzista. Il lupo perde il pelo ma non il vizio - aggiunge - almeno su questo, la patriota Presidente del Consiglio dirà qualcosa? Faccio un appello a tutti i parlamentari napoletani e campani di maggioranza, in particolare a quelli leghisti: tirate fuori un po' di dignità e difendete gli interessi dei cittadini che vi hanno eletti, l'autonomia differenziata sarà una sciagura per il Sud e Calderoli è un anti meridionalista dichiarato».
Il capogruppo del Pd in consiglio comunale a Napoli Gennaro Acampora aggiunge: «Se veniamo accusati dal ministro Calderoli di avere un atteggiamento 'chiagne e fotte' di partenopea memoria nei confronti della sua splendida autonomia differenziata, allora lui la smetta innanzitutto di essere oltraggioso e offensivo verso la città di Napoli, abbia rispetto per una capitale della cultura mondiale, e faccia lui lo sforzo di capire chi lui pensa sia animato soltanto da pregiudizi puramente ideologici, un allarmismo immotivato e fantasiose ipotesi di pericolo. Continui ad avere la pazienza di Giobbe, si porti pure il Maalox per i prossimi mesi - aggiunge Acampora - perché se lui continua a ignorarci noi continueremo a spiegare ai cittadini perché il suo disegno di legge minaccia l'unità del Paese, ma soprattutto l'uguaglianza dei diritti e l'uniformità dei servizi su tutto il territorio nazionale". Infine Acampora ricorda che "non solo le Regioni del Sud, ma anche i Comuni hanno ribadito più e più volte motivi di preoccupazione ignorati dal ministro. Infatti la devoluzione alle Regioni di funzioni non solo legislative ma anche amministrative e gestionali, non tiene conto del ruolo e del contributo che in tutti questi anni i Comuni italiani come Napoli hanno offerto in termini di servizi ai territori e alle comunità e soprattutto sul meccanismo di solidarietà e perequazione. Con questa riforma non avremo strumenti, e noi lo ricorderemo in tutte le sedi al signor ministro, che gli piaccia o meno».
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo