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Fondi sviluppo e coesione, ora De Luca apre e abbassa i toni col Governo

Fondi sviluppo e coesione, ora De Luca apre e abbassa i toni col Governo

«C’è stata grande collaborazione trasversale, salvo un caso». Giorgia Meloni (nella foto a destra) è a Bolzano per la firma dell’Accordo sui fondi europei per lo sviluppo e la coesione con la Provincia autonoma, ma le sue parole sono un siluro sparato all’indirizzo di Vincenzo De Luca (nella foto a sinistra), da mesi impegnato in uno scontro durissimo con il Governo proprio su questo delicato argomento.

L’APERTURA DI DE LUCA AL GOVERNO. Tutto sembra apparecchiato per l’ennesima giornata di duelli e polemiche. Invece in serata, un po’ a sorpresa, il presidente della Regione Campania apre al dialogo. De Luca definisce «molto positive» le parole pronunciate da Meloni a Bolzano, «per la conferma del necessario spirito di collaborazione fra Governo e Regioni, in relazione ai Fondi di coesione». Dopo aver ricordato che la Regione Campania «ha inviato da 5 mesi il suo programma di investimenti, che è frutto delle esigenze poste dai Comuni», De Luca aggiunge che «non essendoci stato mai nessun rilievo di merito sulle proposte avanzate, è da ritenersi che vi siano tutte le condizioni per una rapida sottoscrizione dell’accordo di coesione con la Regione Campania, nell’interesse dei territori, delle aziende, del mondo della cultura».

«FINANZIAMO PROPOSTE CONDIVISE COL GOVERNO». Insomma, parole che prefigurano una vera e propria apertura al Governo dopo mesi e mesi di polemiche al calor bianco e scontri durissimi. A sua volta la premier non cita mai esplicitamente il governatore campano, ma tutto il suo ragionamento è chiaramente indirizzato a lui: «Quello che ha fatto arrabbiare qualcuno, pochissimi per la verità - uno solo - perché con tutte le Regioni stiamo lavorando trasversalmente e bene», al di là dell’appartenenza politica, «è che per finanziare le proposte è necessario che siano anche condivise dal Governo nazionale, perché non dobbiamo dimenticarci che facciamo parte di una strategia complessiva». Anche qui un chiaro riferimento al governatore campano. La condivisione dei progetti, rimarca Meloni, si è resa necessaria anche «per dare priorità alle cose davvero importanti, perché ci siamo trovati anche di fronte a casi di investimenti che, diciamo, non erano propri prioritari». Ma a far storcere il naso sarebbe stata «anche la possibilità di esercitare poteri sostitutivi e» prevedere il «definanziamento, se necessario»

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