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Bari, Emiliano choc: «Decaro minacciato, lo portai dalla sorella del boss e dissi “te lo affido”»

BARI. Sta facendo discutere l'aneddoto raccontato dal governatore della Puglia, Michele Emiliano, durante la manifestazione di oggi a sostegno del sindaco di Bari Antonio Decaro. Facendo riferimento agli anni in cui era sindaco, Emiliano, parlando dal palco, come mostra il video della diretta postato dallo stesso Decaro su Facebook, ha rivelato una storia che ha fatto scalpore, ovvero di aver portato l'attuale sindaco, allora suo assessore alle prese con la decisione di chiudere al traffico Bari vecchia, a casa della sorella del boss del quartiere e di averglielo "affidato".

"Un giorno - racconta Emiliano come niente fosse - sento bussare alla porta, Decaro entra, bianco come un cencio, e mi dice che era stato a piazza San Pietro e uno gli aveva ha messo una pistola dietro la schiena perché lui stava facendo i sopralluoghi per la ztl di Bari vecchia (...) Lo presi, in due andammo a casa della sorella di Antonio Capriati, che era il boss di quel quartiere, e andai a dirle che questo ingegnere è assessore mio e deve lavorare perché c'è il pericolo che qui i bambini possano essere investiti dalle macchine. Quindi, se ha bisogno di bere, se ha bisogno di assistenza, te lo affido". Poi, aggiunge parlando della caratura antimafia di Decaro, "ricordo che dopo pochi mesi andammo a confiscare tutte le case dei Capriati in piazza San Pietro".

Da Gasparri a Dalla Chiesa, scoppia la polemica. "Parole sconcertanti di Emiliano. Se i boss minacciano si va in Procura non a casa loro". Così su twitter il capogruppo di Fi al Senato Maurizio Gasparri, postando il video dell'intervento di Emiliano con l'anedotto choc.

"Le frasi sconcertanti di Michele Emiliano, peraltro pronunciate da un palco che avrebbe voluto e dovuto essere contro le mafie, sono sconcertanti e preoccupano perché descrivono un contesto culturale e socio-politico inquinato. Stupiscono ancor di più perché pronunciate da un ex pm. Chiederemo alla presidente della Commissione Antimafia di audire Emiliano e De Caro", afferma il vicepresidente del gruppo Noi Moderati e componente della commissione Antimafia Pino Bicchielli.

"Scusate, non posso crederci. Ma davvero sono state pronunciate queste parole??? Da Michele Emiliano, un magistrato", commenta su 'X' Rita Dalla Chiesa, postando il video della manifestazione.

“Per anni abbiamo fatto campagne, chiesto ai cittadini, agli imprenditori e a tutti i minacciati dalla mafia di denunciare per assicurare questi malavitosi alla giustizia e spezzare delle catene che attanagliano il meridione da troppi anni. Oggi scopriamo che abbiamo sempre sbagliato, forse avremmo dovuto chiedere ad Emiliano, che proprio oggi dal palco barese a sostegno di De Caro, ha raccontato in totale tranquillità, come fosse una cosa normale, che quando l’attuale sindaco di Bari era suo assessore ebbe problemi con la malavita lui lo raccomandò alla moglie di un boss per lasciarlo in pace ed assisterlo in tutto e per tutto. Queste parole non possono passare inosservate, sono molto gravi e voglio credere che Emiliano chiarisca al più presto quali sono i suoi reali rapporti con la malavita e dipani tutti quei dubbi che le sue parole hanno messo nelle nostre menti”. Lo scrive in una nota Ignazio Zullo, senatore di Fratelli d’Italia.

“Le parole di Michele Emiliano su Capriati sono gravi. Alla luce delle illazioni sentite oggi dal governatore nel corso di una manifestazione pubblica, che dice di essere stato a casa della sorella del boss della Bari Vecchia, riteniamo sia opportuno convocarlo in audizione in commissione Antimafia”. Così il senatore Gianluca Cantalamessa, responsabile del dipartimento Antimafia della Lega e capogruppo in commissione.

Emiliano: fraintesa una mia frase. "Leggo agenzie nelle quali si fraintende una frase che ventimila persone presenti oggi in piazza hanno perfettamente compreso. Ho raccontato un fatto realmente avvenuto quando chiudemmo al traffico Bari Vecchia. E di fronte ad un episodio nel quale avevano invitato il mio assessore ad andarsene dai luoghi dove stava lavorando, andai di persona dalla sorella incensurata del boss Antonio Capriati, che avevo arrestato e fatto rinviare a giudizio e poi condannare per omicidio, per farle capire che le cose erano cambiate, quegli atteggiamenti non erano più tollerati, che potevano rivolgersi all'assessore solo con modi civili ed educati (e qui l'iperbole "te lo affido se ha bisogno di bere, di assistenza") visto che si trovava lì per svolgere il suo lavoro. Quando dopo pochi mesi confiscammo come Comune di Bari le case della famiglia Capriati site lì vicino, nessuno si oppose e adesso quelle case sono centri sociali importanti e mai nessuno li ha più infastiditi", dichiara il presidente Emiliano  per chiarire il senso del passaggio del suo discorso dal palco di Piazza del Ferrarese a Bari che è stato frainteso e non compreso. "Questi i fatti. Questa la mia condotta, che ripeterei. Perché Decaro potè finire tranquillamente il suo lavoro di assessore al traffico creando la ZTL a Bari vecchia e perché abbiamo realizzato un enorme lavoro per liberare Piazza San Pietro. Agii come avrebbe agito un Carabiniere di fronte ad un fatto non perfettamente definito che andava stroncato con la autorevolezza della figura del sindaco che senza strepiti risolse ogni problema e mise tranquilli coloro che avevano creato problemi" conclude Emiliano.

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