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21 Aprile 2024 - 08:00
NAPOLI. «Con il sindaco di Napoli i rapporti sono eccellenti, stiamo lavorando insieme su una serie di progetti come quello sul Maschio Angioino. In questo momento in Campania sono attivi a vario titolo 800 milioni di euro di investimenti diretti del ministero della Cultura». È la prova che la cultura è «una grande opportunità di sviluppo socioeconomico per la Campania e l’intera Nazione».
«FONDI CONCRETI DA SPENDERE CON EFFICIENZA». Gennaro Sangiuliano (nella foto) fa il punto sugli investimenti del suo ministero in Campania. L’occasione è il videocollegamento alla giornata di chiusura di Feuromed, il festival euromediterraneo dell’economia su iniziativa de “Il Quotidiano del Sud” diretto da Roberto Napoletano. Parlando alla platea riunita al Centro congressi dell’Università Federico II di Napoli, Sangiuliano spiega che nella regione i finanziamenti non riguardano solo i fondi del Pnrr, ma anche quelli del Piano nazionale complementare, i fondi per lo spettacolo, per il teatro e per la musica dal vivo: «Sono fondi molto concreti che stiamo cercando di spendere con onestà ed efficienza», spiega il ministro napoletano della Cultura.
IL SUCCESSO DI POMPEI. Sangiuliano rivendica poi il successo di Pompei, dove «i numeri ci danno ragione». Il Parco archeologico è «ormai stabilmente al di sopra dei 20mila visitatori e non è più quello del degrado di qualche anno fa. Il Grande progetto Pompei ha funzionato e ho rifinanziato nell’ultima legge di Bilancio nuovi scavi», afferma Sangiuliano. Che poi aggiunge: «Il direttore del Parco, che non ho nominato io ma che stimo molto, ha detto che in questo momento a Pompei sono attivi più scavi di quanti ce ne siano stati negli ultimi 20-30 anni e i risultati li vediamo perché non c’è settimana in cui non emerga qualcosa di significativo e importante».
«RECUPERARE LA NOSTRA IDENTITÀ». Tutti numeri che confermano quanto il ministro va sostenendo da tempo: con la cultura si mangia eccome. Sangiuliano ribadisce che «due sono i pilastri importanti dell’Italia: uno è l’impresa, la capacità di trasformare materie prime in prodotti; l’altra è la cultura, il recupero della nostra identità e della nostra tradizione». Un tesoro che è giunta l’ora di mettere a frutto.
«ALBERGO DEI POVERI, LAVORI FINITI ENTRO IL 2026». Quanto ai musei, Sangiuliano rivendica che «sono molto cambiati. A Capodimonte è attivo un finanziamento per 40 milioni di euro per l’efficientamento energetico. Poi c’è l’Albergo dei poveri», dove sarà possibile prevedere un raddoppio del Mann, il museo archeologico nazionale: «Una parte la daremo alla Federico II per fare le sue scuole di eccellenza - spiega il ministro napoletano - e un’altra diventerà una public library. I lavori sono già iniziati, il cantiere è già aperto e dovremmo conclude re il tutto entro il 2026».
CAPITALE DEL MEDITERRANEO. Sangiuliano ricorda poi che Napoli può essere considerata come capitale di un Mediterraneo tornato nuovamente decisivo: «Ora spiega il ministro - l’asse geopolitico globale guarda molto all’Asia, però il Mediterraneo è una via di transizione verso l’Asia ed è tornato a essere centrale». Un contesto nel quale Napoli può giocare un ruolo di ponte tra civiltà che diventa di fondamentale importanza anche rispetto all’Africa.
«RAPPORTO PARITARIO CON L’AFRICA». Proprio sull’Africa il governo Meloni ha investito varando il Piano Mattei che, conferma il ministro della Cultura, «non ha una visione predatoria come fatto da altre potenze europee ed è la prima volta che avviene. C’è la volontà di costruire un futuro paritario con l’Africa, mettendo la nostra esperienza in termini di impresa e capacità nel fare economia».
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