Tutte le novità
10 Ottobre 2017 - 13:55
I pentastellati: «È un colpo di Stato»
ROMA. Il Consiglio dei ministri, si apprende da fonti di governo, ha autorizzato la fiducia sulla legge elettorale. Il Rosatellum bis. approderà nel primo pomeriggio di oggi alla Camera, dando così il via all'iter nell'aula di Montecitorio. La fiducia serve per blindare il testo contro ogni rischio di tenuta dell'intesa tra Pd, Ap, Fi, Lega sul sistema misto che prende il nome dal capogruppo dem a Montecitorio, Ettore Rosato.
Ed è proprio Rosato a chiedere a nome della maggioranza l'opportunità del voto di fiducia: "Ho chiamato Gentiloni per dirgli che in una valutazione che abbiamo fatto con i gruppi di maggioranza è emersa la necessità e l'opportunità che si proceda con il voto di fiducia. Su questo ci siamo confrontati anche con la Lega e Fi. Il testo va preso così com'è, non si può prenderlo a pezzettini. Il rischio che ci siano dei cambiamenti nei voti segreti era un rischio che avrebbe affondato la legge elettorale", ha detto ai cronisti in Transatlantico.
"Tutto questo fa vomitare. Io l'ho chiamato un 'colpo di stato istituzionale' fatto a 'norma di legge' da dei fuorilegge! Ci opporremo in ogni modo. Spero che, al di là delle proprie appartenenze politiche, il Popolo italiano sappia reagire", rincara la dose il compagno di Movimento Alessandro Di Battista. E il candidato premier Di Maio promette: "Convocheremo il popolo in piazza". "Chiameremo i cittadini in piazza domani pomeriggio. Sarà un momento importante, protesteremo contro questo scempio", ha poi confermato all'AdnKronos il capogruppo M5S a Montecitorio, Simone Valente.
QUIRINALE - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, pur non esprimendo, ovviamente, valutazioni nel merito del testo in esame in Parlamento o di scelte diverse in materia e neppure sull’ipotesi di voto di fiducia che attiene al rapporto Parlamento-governo, continua a considerare positivo l’impegno in Parlamento per giungere a una nuova legge elettorale, auspicando che questo avvenga con ampio consenso. E' quanto si apprende in ambienti del Quirinale
EMENDAMENTI - Circa 200 gli emendamenti che saranno sottoposti all'esame dell'aula, tutti o quasi dei partiti che si oppongono al provvedimento: cinquantacinque solo quelli presentati dal M5S, 28 di Mdp, 18 di Sinistra Italiana. 7 quelli presentati da Forza Italia, che lo sostiene. E, per votarli, si chiederà con ogni probabilità il voto segreto.
LA LEGGE - Cinque i punti essenziali della legge elettorale sottoposta al giudizio dei deputati: la scheda unica (nella quale il nome del candidato nel collegio è affiancato dai simboli dei partiti che lo sostengono); i collegi (con il 36% dei seggi assegnato con un sistema maggioritario basato su collegi uninominali, e il 64% assegnato con criteri proporzionali); la soglia di sbarramento (al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni a livello nazionale sia alla Camera che al Senato); le pluricandidature, che salgono a 5; le firme da raccogliere per la candidatura (circa 750, dimezzate rispetto al testo originario della legge).
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo