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29 Dicembre 2017 - 13:41
Entrerà in vigore tra sei mesi
ROMA. È stato approvato, in via definitiva, il decreto legislativo che detta la nuova disciplina in materia di intercettazioni. "Abbiamo un Paese che utilizza le intercettazioni per contrastare la criminalità e non per alimentare pettegolezzi o distruggere la reputazione di persone che non sono sottoposte a procedimenti penali", ha affermato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, al termine del Consiglio dei ministri. La rifoma entrerà in vigore dopo sei mesi dalla sua pubblicazione prevista per gennaio. Solo una norma, quella che sancisce il diritto dei giornalisti ad avere copia dell'ordinanza di custodia cautelare, una volta resa nota alle parti, sarà invece efficace tra un anno.
"Abbiamo recepito anche una serie di indicazioni che venivano dalle Camere e abbiamo un quadro più chiaro delle procedure mediante le quali vanno tolte dai fascicoli le conversazioni che - ha ricordato il Guardasigilli - non hanno rilevanza penale e devono essere distrutte. C'è un procedimento di contraddittorio tra le parti per definire cosa deve andare nei fascicoli o cosa non ci deve andare. E ci sono una serie di responsabilità riferite ai capi degli uffici in ordine alla custodia e poi alla distruzione di ciò che non è penalmente rilevante".
Quanto alle critiche sollevate dall'Anm in ordine al troppo potere che si troverebbe ad avere la polizia giudiziaria, "c'è un'interlocuzione tra pm e polizia giudiziaria -spiega Orlando- per cui alla fine è sempre il pm il dominus dell'attività di indagine. Mi pare una preoccupazione onestamente non fondata, anche perché il testo è cambiato nel senso auspicato dall'Anm, anche se non esattamente come richiedeva. Credo che una distinzione di punti di vista sia assolutamente fisiologica".
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