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14 Marzo 2018 - 18:31
Non è più sotto traccia il braccio di ferro in corso tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dopo il sorpasso storico della Lega su Fi
Il giorno dopo il vertice a Palazzo Grazioli il centrodestra continua a 'tremare'. Non è più sotto traccia il braccio di ferro in corso tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi dopo il sorpasso storico della Lega su Fi. Stavolta è la 'tentazione M5S' a dividere i due leader. In palio ci sono sempre le presidenze delle Camere e le alleanze di governo. Il segretario del Carroccio torna a bocciare ogni accordo con il Pd renziano, ma sembra 'aprire' a un possibile intesa con il M5S pur rispondendo con un secco "no" alla domanda se è possibile un patto tra i lumbard e un altro partito: "Non ho smanie di governo, voglio mantenere fede a quello che mi hanno chiesto gli elettori, lavoreremo e vedremo", dice Salvini in una conferenza all'Associazione stampa estera per poi aggiungere: ''Esclusa una collaborazione con il Pd, tutto il resto è possibile".
"Finora non c'è stato nessun contatto tra la Lega, il centrodestra e il M5S. Conto di metterlo in pratica oggi", ha sottolineato Salvini, spiegando a che punto è l''istruttoria' per l'individuazione di due figure per le presidenze di Camera e Senato. "Conto di telefonare a Di Maio oggi, spero che tenga il telefono acceso, per parlare di presidenza delle Camere e non di governo. Cercherò Martina e poi anche Grasso. Farò una ricognizione e poi riferirò agli alleati", ha aggiunto.
Pronta la replica del Cav, che arrivando a Montecitorio per partecipare alla riunione dei gruppi parlamentari azzurri, sbarra la strada a ogni tipo di appeasement con i grillini per un governo di centrodestra, o forse solo leghista: ''Io avrei aperto a un governo con i cinque stelle? Sì, ho aperto le porte per cacciarli fuori...''. Prima del presidente di Fi ci aveva pensato Antonio Tajani, presidente del Parlamento Ue, a smentire qualsiasi convergenza con il movimento di Luigi Di Maio: ''Non esiste un'ipotesi di un governo Lega-M5S perché moltissimi deputati della Lega sono eletti anche con i voti di Fi, di FdI e di Noi per l'Italia, quindi hanno un vincolo con questi elettori".
Alle prese con un partito ancora stordito dal sorpasso del Carroccio e per scongiurare possibili 'fughe' di Fi verso lidi leghisti, Berlusconi, d'intesa con Fdi, avrebbe spuntato un accordo contro i cambi di casacca, annunciato oggi con una nota ad hoc: ''Ieri sera con gli alleati abbiamo stretto un accordo perchè non ci sia nessuna possibilità di passaggio da un gruppo all'altro all'interno della coalizione, nè in Parlamento, nè nelle amministrazioni locali''. Stamane l'ex premier ha incontrato in via del Plebiscito Gianni Letta, che ieri a cena con i leader di centrodestra era assente (al fianco del Cav, infatti, c'erano Licia Ronzulli e Niccolò Ghedini).
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