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27 Marzo 2018 - 14:11
Lo ha detto Alfonso Bonafede, indicato al ministero della Giustizia nel governo M5S presentato all'opinione pubblica prima delle elezioni
"Se noi ai cittadini presentiamo un altro candidato premier, non eletto dai cittadini, determiniamo il definitivo allontanamento dalla politica”. A dirlo a '24Mattino', sulle frequenze di Radio 24, è Alfonso Bonafede, indicato al ministero della Giustizia nel governo M5S definito e presentato all'opinione pubblica prima delle elezioni.
“A queste elezioni i cittadini hanno partecipato con entusiasmo e, quindi, va data una risposta e questa risposta secondo noi non può prescindere dalla presenza di Luigi Di Maio come candidato premier”, ha aggiunto Bonafede. A chi gli chiede 'o lui o non si fa il governo?', "noi riteniamo che debba essere lui il candidato premier, sì - risponde secco - Il premier del governo”.
Il malumore montante all'interno della truppa degli eletti al Senato avrebbe poi costretto chi sta lavorando al documento a fare dietrofront eliminando quel vincolo, bollato come incostituzionale da alcuni parlamentari. Ieri sera il limite alla presentazione delle leggi sarebbe infatti saltato. E questo spiegherebbe anche i ritardi nella presentazione della bozza ai parlamentari. Alcuni dei quali sarebbero intenzionati a chiedere il rinvio della votazione in programma oggi proprio per prendere visione dello statuto ed evitare 'sorprese'.
Il paletto alla presentazione di leggi, viene spiegato da una fonte parlamentare, sarebbe stato concepito con l'obiettivo di 'limitare' la proliferazione di proposte di legge, riducendo il rischio di veder presentate pdl inutili o dal contenuto potenzialmente imbarazzante per il M5S che in passato ha generato tensioni e polemiche.
C'è chi ricorda il precedente della senatrice (non rieletta) Enza Blundo. Tra le iniziative della parlamentare abruzzese viene citato, in particolare, l'emendamento con cui chiese di devolvere i fondi destinati alla ricostruzione post sisma in Emilia Romagna ai terremotati de L'Aquila. Per ovviare a questi incidenti di percorso c'è chi propone di sottoporre pdl ed emendamenti al voto assembleare prima dell'approdo nelle commissioni e in Aula.
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