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Il reddito di cittadinanza? Lo vara la Lombardia del centrodestra

Il reddito di cittadinanza? Lo vara la Lombardia del centrodestra

Maroni: saremo la prima regione a sperimentarlo. Plaude M5S

MILANO. La Lombardia sarà la prima regione italiana a sperimentare il reddito di cittadinanza. Lo assicura il presidente Roberto Maroni, a margine della presentazione del Por Fse e Fesr 2014-2020. «Molti ne parlano - dice il governatore - tanti chiacchierano, noi lo introdurremo. Ho già incaricato gli assessori Garavaglia e Cantù di studiare le modalità di intervento». In un momento di crisi economica «particolarmente grave - aggiunge Maroni - vogliamo usare i fondi del fondo sociale europeo per ridurre la povertà e l'esclusione sociale, anche attraverso il programma speciale di introduzione del reddito di cittadinanza».

 

L'annuncio di Maroni raccoglie il plauso dei 5 Stelle. «Finalmente Maroni coglie la priorità del reddito di cittadinanza. Ancora una volta, le buone idee del Movimento 5 Stelle dettano l’agenda della politica lombarda che è costretto a rincorrere» afferma Dario Violi, capogruppo del Movimento 5 Stelle Lombardia, che apre al dialogo con la maggioranza: «Siamo pronti a discutere sin da ora - dice -. Quando si tratta del benessere dei cittadini non ci fermiamo alle dichiarazioni di intenti o alle bandierine politiche e sollecitiamo anche le altre forze politiche di partecipare, il reddito di cittadinanza è una misura che non può più aspettare. Non perdiamo altro tempo». Dubbi e critiche arrivano invece dai sindacati. «La priorità in Lombardia non può essere il reddito di cittadinanza annunciato dalla Regione» afferma Osvaldo Domaneschi, segretario generale Cisl Lombardia. A fine maggio, rileva Domaneschi, «circa 5mila lavoratori lombardi resteranno senza cassa in deroga, altri 30mila la termineranno gradualmente nei prossimi mesi e non avranno più nulla». Per questo, la vicenda «meriterebbe altri approfondimenti: i fondi sociali europei devono servire per creare opportunità e occasioni di sviluppo e di lavoro per i giovani. E se ci sono risorse disponibili, o individuabili, si pensi ai contratti di solidarietà, a chi sta perdendo il lavoro nelle piccole imprese, ai temi della sanità legati ai ticket e superticket».

 

Il riferimento è alla costruzione di un'alternativa alla cassa in deroga: «In Lombardia - sottolinea - abbiamo ottenuto di frazionare i 5 mesi nell'arco dell'anno, ma la situazione rischia di diventare drammatica». Secondo la Cisl Lombardia, dunque, occorre accelerare sulle riforme annunciate: «Il governo deve al più presto realizzare la riforma della cassa integrazione, estendendola anche alle medie e piccole imprese e puntando di più sui contratti di solidarietà».

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