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12 Aprile 2018 - 15:17
Sabato in soli 400 metri la manifestazione del sindaco e il contropresidio
NAPOLI. Da un lato la manifestazione «di tutta la città», dall'altra la contromanifestazione «per la verità e la legalità». È la “partita del debito" che sarà giocata sabato mattina a pochi metri di distanza nel pieno centro di Napoli. In piazza Municipio l'Amministrazione comunale ha promosso una manifestazione di protesta contro «il debito odioso, ingiusto e illegale» determinato dai commissariamenti Cr8 post terremoto dell'80 e dell'emergenza rifiuti del decennio scorso, che hanno provocato prima il blocco della cassa e poi la sanzione comminata dalla Corte dei Conti. Si tratterà di una manifestazione che durerà circa 2 ore, aperta dall'assessore Enrico Panini e chiusa dal sindaco Luigi de Magistris nel corso della quale si susseguiranno interventi di esponenti della politica, dell'associazionismo e della società civile. Sarà una manifestazione «importante per la città e che non è del sindaco o di qualche movimento», garantisce de Magistris che però non convince le forze di opposizione.
CONTROMANIFESTAZIONE. In piazza Trieste e Trento, a soli 400 metri di distanza, alla stessa ora si terrà «un presidio di verità e legalità» al quale prenderanno parte esponenti del Partito democratico, di Forza Italia e della Lega, oltre a «più di 40 associazioni e liberi cittadini», annuncia Massimo Costa, segretario metropolitano del Pd Napoli. Le ragioni del presidio, spiega Costa, «sono molteplici: il disavanzo dei conti del Comune di Napoli era pari a circa 800 milioni di euro nel 2011 e oggi si attesta intorno ai 2 miliardi e 400 milioni. Ci si chiede - aggiunge - se occorre una legge speciale per salvare Napoli: la risposta è certamente sì, ma non la può chiedere de Magistris. Dopo 7 anni di cattiva amministrazione oggi chiede una legge speciale per evitare il default. L'attuale sindaco non può gestire altri fondi, non merita altra fiducia». De Magistris ribadisce di non voler fare polemiche ma spiega: «C'è chi pensa di farsi la battaglia per il proprio orticello personale o per dare qualche calcio istituzionale e politico a chi non considera avversario, ma nemico. È la comunità del rancore alla quale non ci iscriveremo mai».
IL MANIFESTO SPACCA IL PD. Intanto questa mattina, mentre si svolgeva la conferenza stampa di Cittadinanza attiva in vista della contromanifestazione di sabato, il Partito democratico ha esposto dalle sue stanze nel palazzo del consiglio comunale di via Verdi, uno striscione contro il sindaco: “Salviamo Napoli: De Magistris a casa". Ma l'iniziativa spacca il Pd. «Il palazzo delle istituzioni deve rimanere fuori da ogni propaganda politica, è la casa dei cittadini e va rispettata. Ci siamo sempre battuti perché questo principio fosse rispettato. Vale per i nostri avversari politici, vale a maggior ragione per noi che mai abbiamo ceduto ai populismi in questi tempi difficili». Così, in una nota, i consiglieri comunali del Partito Democratico Alessia Quaglietta, Salvatore Madonna e il capogruppo Federico Arienzo.«Ecco perché siamo costretti a comunicare che quello striscione esposto dalle stanze del Pd è figlio di una iniziativa personale contraria a quanto deciso della maggioranza del gruppo», prosegue la nota, facendo riferimento allo striscione. «Le ragioni del dissenso rispetto all'operato del Sindaco si esercitano nei luoghi e nelle forme previste, così come abbiamo sempre fatto», conclude il comunicato. Ma un comunicato di David Lebro, capogruppo de "La Città" al consiglio comunale e consigliere della Città Metropolitana, precisa che «La decisione di esporre uno striscione sul Palazzo di Via Verdi come risposta a quello che il sindaco de Magistris, a sua volta, ha esposto a San Giacomo è stata presa collegialmente e non per iniziativa personale». «Dispiace - continua Lebro - dover correggere le dichiarazioni dei colleghi consiglieri del gruppo Pd», le «polemiche interne non fanno bene a nessuno».
MANIFESTO PRO SINDACO. Un altro striscione, questa volta a sostegno del sindaco de Magistris è stato esposto su uno dei balconi del consiglio comunale. Sul telo, rimosso dopo pochi minuti, c'era scritto “Lega Nord e Pd alleati per il fallimento di Napoli! Jatevenne". L'iniziativa è stata adottata probabilmente in riposta all'esposizione dalla mattinata di un altro striscione contro il sindaco. I due fanno seguito ad un terzo striscione che da giorni è esposto sulla facciata di palazzo San Giacomo sede del Municipio con la scritta: "No al debito ingiusto, Napoli libera!".
LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE. Nel pomeriggio, il presidente del consiglio comunale di Napoli, Alessandro Fucito, insieme ai due vicepresidenti Fulvio Frezza e Salvatore Guangi, ha inviato a tutti i presidenti del gruppi consiliari una nota con la quale viene loro chiesto di adoperarsi per la rimozione ad horas di uno striscione ancora affisso sui balconi assegnati a due consiglieri del gruppo Pd pur essendosi conclusa da ore la conferenza stampa promossa dallo stesso gruppo. Nella nota si sottolinea che la sede del consiglio comunale ospita per definizione sensibilità politiche diverse e talvolta contrapposte, che le facciate del palazzo non possono ospitare striscioni recanti messaggi politici di parte e che, laddove sono state utilizzate per questo tipo di comunicazione, ciò è avvenuto soltanto in occasione di messaggi unanimemente condivisi.
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