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Salvini: «Hotspot in Libia». No di Tripoli

Salvini: «Hotspot in Libia». No di Tripoli

Il ministro dell'Interno è a Tripoli

"Hotspot dell'accoglienza in Italia? Sarebbe problema per noi e per la Libia stessa perché i flussi della morte non verrebbero interrotti. Noi abbiamo proposto centri di accoglienza posti ai confini a Sud della Libia per evitare che anche Tripoli diventi un imbuto, come Italia". Lo scrive in un tweet il ministro dell'Interno Matteo Salvini che oggi è volato a Tripoli e ha incontrato il suo omologo libico Abdulsalam Ashour oltre al presidente del Consiglio presidenziale Fayez al Serraj.

E' immediato e secco il no di Tripoli. "Rifiutiamo categoricamente la presenza di campi per migranti in Libia. Questo non è accettato dai libici né è consentito dalla legge libica", ha dichiarato a Tripoli il vice premier libico, Ahmed Maitig. Nel corso di una conferenza stampa con Salvini, Maitig ha sottolineato come il tema del contrasto all'"immigrazione illegale" abbia dominato il colloquio.

La Libia è un paese amico dell’Italia e il mio impegno sarà massimo per definire una più stretta collaborazione per contrastare l’immigrazione illegale, ma anche per realizzare iniziative comuni in materia economica e culturale”, ha detto Salvini. “Questo Paese rappresenta un’opportunità di sviluppo – ha aggiunto – Saremo vicini alle autorità libiche anche con i necessari supporti tecnici ed economici per garantire insieme la sicurezza nel Mediterraneo e rafforzare la cooperazione investigativa e più in generale la collaborazione in tema di sicurezza”. “Aspetto al più presto il ministro Ashour a Roma”, ha concluso il ministro che prima di partire aveva scritto su Twitter: "Missione #Libia, si parte!".

"L'Italia intende giocare un ruolo centrale in Libia per sostenere la riconciliazione e la stabilità, costruendo sulla sua esperienza unica, la credibilità con tutte le parti, la presenza ed il lavoro quotidiano attraverso l'ambasciata a Tripoli", ha detto ancora il ministro degli Interni Matteo Salvini nell'incontro avuto con il presidente del Consiglio presidenziale libico Fayez al Serraj, secondo quanto si legge in un tweet dell'ambasciatore d'Italia Tripoli, Giuseppe Perrone.

Salvini arriva stamane a Tripoli per "imporre" alle autorità locali le sue "posizioni rigide" in tema di contrasto alle migrazioni illegali. Così una "fonte informata" citata dal quotidiano locale 'al-Marsad' presenta la missione in territorio libico del leader della Lega. Secondo la fonte, il "motivo" della visita di Salvini è quello di "ribadire le posizioni molto rigide che ha assunto per mettere fine alle migrazioni illegali verso l'Europa" alla luce anche del "rifiuto di accogliere la nave Lifeline che trasportava 234 immigrati". Salvini, ha aggiunto la fonte, incontrerà le autorità libiche "per discutere del ruolo dell'Italia nella prossima fase" riguardo l'aspetto del "fenomeno delle migrazioni".

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