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20 Marzo 2019 - 14:50
"Nella votazione già 232 voti sono stati espressi, quindi è già stato largamente superato il quorum. La mia proposta per negare l'autorizzazione a procedere è stata quindi accettata, come si vede, anche visivamente, dal tabellone con le luci verdi". Lo dice Maurizio Gasparri, presidente della Giunta, parlando dei primi risultati arrivati al Senato sulla relazione della Giunta delle immunità sul caso Diciotti e l'autorizzazione a procedere nei confronti del ministro. E sottolinea come "la votazione prosegue fino alle 19 e la proclamazione ci sarà solo alla fine". Ma "io sono soddisfatto", aggiunge il senatore azzurro "perché la relazione della Giunta viene confermata nella sua natura giuridica e costituzionale".
Nella vicenda Diciotti e sui migranti in generale da parte del governo e del Viminale "c'è stata una gestione straordinariamente positiva" che ha portato ad un'inversione di tendenza "che è sotto gli occhi di tutti" ha detto il ministro dell'Interno e vice premier, Matteo Salvini, in aula, prima della votazione sulla richiesta a procedere. Per confermare il no al processo, la proposta della Giunta firmata da Gasparri deve essere approvata a maggioranza assoluta, fissata a quota 161 voti.
"Non avrei mai pensato di intervenire per sequestro di persona - ha detto il vicepremier in Aula - ma lo faccio volentieri perché da mesi lavoro per gli interessi degli italiani". Per questo, ha sottolineato, "intervengo al Senato tranquillo e sereno".
PORTI CHIUSI - "Di solito parlo a braccio ma quando si tratta di un reato, quando si mette in dubbio che abbia abusato del mio potere, mettendo a rischio la sicurezza dei miei e vostri figli, scusate, ma mi emoziono" ha detto in aula, prendendo la parola dal suo banco nel gruppo della Lega e interrompendo la lettura del discorso scritto. "Io sono per meno porti aperti, meno sbarchi, meno morti. Più che porti aperti, qualcuno era sostenitore di più cimiteri aperti" ha aggiunto il ministro dell'Interno. "Noi soccorriamo tutti e alla fine la nave ha attraccato. Non sarò mai il ministro che lascia morire in mare qualcuno senza muovere in dito: abbiamo soccorso, salvato e anche aperto un contenzioso".
IMMIGRAZIONE - "E' chiaro a tutti che quei giorni di permanenza in un porto sono serviti, nell'interesse pubblico italiano, a svegliare qualcuno che evidentemente stava dormendo" ha detto Salvini. "Il governo ha sviluppato misure e azioni per la lotta al contrasto dell'immigrazione clandestina e ringrazio i colleghi Cinque Stelle perché le cose si fanno in due evidentemente". E "non va sottovalutata - ha aggiunto il vicepremier - la possibilità che i flussi migratori siano veicolo per l'arrivo di soggetti infiltrati a scopo di azioni violente".
SEQUESTRO - "Per andare a processo dovrei dire una bugia", relativamente al fatto di non aver agito per interesse nazionale, ha detto Salvini, spiegando di non aver mai pensato "di dove intervenire per sequestro di persona" anche se "lo faccio volentieri perché da 9 mesi lavoro nell'interesse degli italiani". Difendendo l'operato suo e dell'esecutivo, Salvini ha aggiunto che "è stata un'iniziativa coerente con gli interessi pubblici del Paese con la quale abbiamo salvato migliaia di vite".
VOTAZIONE - Prima delle operazioni di voto, la faccenda - rispetto alle previsioni della vigilia dove tenevano banco 'solo' i dubbi sulla tenuta del M5S a favore del ministro dell'Interno alleato di governo - sembrava ingarbugliata per colpa del caso della nave italiana Mare Jonio, bloccata a Lampedusa e poi sequestrata dalle autorità, che sembra proporre una riedizione del caso in esame al Senato.
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