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Giustizia
07 Luglio 2024 - 17:11
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio
ROMA. La separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti «la faremo, ma quello che è veramente rivoluzionario non è la separazione delle carriere. La vera riforma è quella che riguarda il Csm». Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, non molla. Anzi. All’indomani del nuovo attacco subito dall’Associazione nazionale magistrati, il Guardasigilli replica confermando che il Governo andrà avanti sul tema della riforma costituzionale della giustizia. Nordio spiega che oggi il Consiglio superiore della magistratura «è una specie di Parlamento che viene eletto dalle correnti. Diciamo che nella struttura istituzionale, il Parlamento italiano sta ai partiti come il Consiglio superiore della magistratura sta alle correnti; cioè le correnti sono i partiti all’interno della Anm. E hanno un potere immenso perché sono loro poi che designano i membri del Csm. Quindi c’è un vincolo tra elettori ed eletti», spiega Nordio. La riforma invece cambierà tutto e ridurrà il potere delle correnti. «Il sorteggio, che tra l’altro è fatto nell’ambito di un canestro di soggetti qualificatissimi, sia per i componenti del Csm che per quelli della cosiddetta sezione disciplinare», spiega il Guardasigilli, sottolineando che il sorteggio, «sia per il Csm che per l’Alta Corte, viene eseguito nell'ambito di un canestro di magistrati e in un canestro di professori universitari in materie giuridiche e avvocati, tutti intelligenti, abili e onesti».
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