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L'INTERVISTA
18 Luglio 2024 - 09:47
A partire dal mese di marzo l’Onorevole Carmela Auriemma è stata incaricata di coordinare il Movimento 5 Stelle in provincia di Napoli. Un risultato giunto dopo il grande impegno, prima come consigliere comunale di Acerra, sua città Natale, e poi alla Camera come membro del direttivo M5S, componente della prima commissione affari costituzionali della Presidenza del Consiglio e Interni e della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari.
Onorevole, partiamo dall’autonomia differenziata: quali sono i pericoli per la città di Napoli e la provincia?
«Napoli come tutte le città del Sud rischiano di vedere aumentate le disuguaglianze che già sono evidenti e storiche. Un bambino di Napoli ha un’aspettativa di vita di sette anni in meno rispetto ad un bambino che nasce nella provincia di Bolzano. La Campania è la regione con la percentuale più alta di minori che non praticano mai sport. Inoltre in provincia di Napoli ma anche Caserta, le mense scolastiche sono merce rara solo il 16% rispetto al resto d’Italia».
Salverebbe qualcosa dell’autonomia differenziata?
«La nostra Costituzione contempla il principio di autonomia ma inteso come mezzo cioè come strumento per superare le disparità esistenti e attuare la tutela dei diritti fondamentali questo è condivisibile, altra cosa è spaccare la nostra Repubblica in venti staterelli».
Il referendum è quindi necessario? Crede che la gente sia correttamente informata?
«È necessario mettere in atto ogni strumento utile che la nostra democrazia ci mette a disposizione, quindi bene il referendum che ha anche un altro effetto positivo, quello di coinvolgere direttamente i cittadini, il popolo che forse ancora non ha compreso la portata di questa riforma».
Il suo partito ha registrato il consenso più elevato proprio nel suo territorio, cosa ha inciso per questo risultato?
«Un credito che ancora vantiamo nei confronti di cittadini per misure nostre che hanno intercettato i veri bisogni delle fasce più deboli e poi la storicità del movimento in questa area del Paese, basta vedere i risultati avuti ad Arzano, Acerra, Casoria, lì dove il Movimento è presente da tempo, supera di molto non solo il partito della Premier ma anche il partito democratico. Questo però è un punto di partenza non di arrivo che ci spinge a lavorare ancora con più forza e decisione».
Un territorio che comunque presenta numerose criticità, quali le più urgenti da risolvere e come?
«Ambiente e lavoro, sono questi i due grandi temi che attanagliano la provincia di Napoli. Legambiente anche quest’anno ci dice che la qualità d’aria nella provincia di Napoli Nord è pessima, in alcuni comuni, abbiamo sforamenti delle polveri sottili oltre il limite di legge e siamo solo a luglio. Un ambiente insalubre che si manifesta chiaramente con i dati di incidenza tumorali che sono tra i più alti di Italia. Sul fronte lavoro, invece sono davvero molto preoccupata, alla cronica assenza di offerte lavorative che non siano forme di sfruttamento, si aggiunge il delicato momento che sta vivendo il polo aerospaziale della Leonardo e la preoccupante crisi di Stellantis, entrambe le questioni investono migliaia di lavoratori e famiglie, a ciò si aggiunge che questo governo a causa di forze nordista al suo interno, fatica a guardare al Sud con favore. Pensiamo alla misura della Decontribuzione SUD, una misura introdotta dal Movimento per tutelare i livelli occupazionali in aree con gravi situazioni di disagio socioeconomico e che prevede un importante sgravio contributivo per le aziende del sud. Ebbene, Questa misura è stata prima abolita dal governo Meloni e solo dopo una forte opposizione, è stata prorogata di sei mesi, ma non basta. Noi chiediamo che diventi strutturale solo così può stimolare gli imprenditori a scelte di lungo periodo».
Già consigliera comunale di Acerra, è molto vicino alla sua città Natale, che momento sta vivendo?
«Acerra negli anni è stata venduta su tanti tavoli, il sito Montefibre prima l’inceneritore poi, il mancato polo Pediatrico e, più recentemente, la cementificazione selvaggia, oggi, è in balia di una classe politica che non ha visione ma che sfrutta i bisogni della gente per mantenere in piedi un sistema clientelare. Sogno per la mia Città un vero risorgimento politico con una classe politica nuova che metta al centro i giovani e che veda nelle donne guide coraggiose di un cambiamento che sono certa non tarderà ad arrivare».
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