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L'anniversario
12 Agosto 2024 - 14:07
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella
"Per la Repubblica oggi è giorno di memoria, di raccoglimento, di testimonianza. Il 12 agosto di 80 anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti. Fu la guerra portata alle popolazioni civili, lo sterminio di comunità locali incolpevoli. Fu la tragedia che si abbatté sui villaggi della linea Gotica, a Padule di Fucecchio, a Marzabotto, fra le altre. Il baratro nel quale allora sprofondò l’umanità ha reso questi luoghi un sacrario europeo del dolore, e un simbolo di riscatto di quella rinascita umana e civile che ha saputo opporsi alla barbarie, generando democrazia, libertà, pace, laddove si voleva cancellare ogni speranza". Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
"Ai discendenti e alle genti di Stazzema, che rinnovano oggi il dolore della propria comunità per lo sterminio dei propri cari, va il sentimento commosso dell’intera Nazione. Una grande eredità morale -prosegue il capo dello Stato- è stata lasciata dai sopravvissuti. La Repubblica può qui riconoscere le sue radici. Quelle che, anche oggi, ci spingono a respingere le ragioni della guerra come strumento di risoluzione delle controversie".
"Il testimone della memoria e dell’impegno continuerà, come a Sant’Anna di Stazzema, a passare di mano in mano, per ricordarci -conclude Mattarella- che si tratta di crimini imprescrittibili, per accompagnarci sulla strada della civiltà e della pace, sconfiggendo chi fa crescere l’odio".
"L'eccidio di Sant'Anna di Stazzema, 80 anni fa, è stato uno dei crimini più brutali commessi dai nazifascisti in Italia. Fu un'azione premeditata per sterminare la popolazione civile, senza risparmiare donne, anziani, bambini. Rinnoviamo il nostro cordoglio per le vittime e la nostra vicinanza a chi ha pianto familiari barbaramente uccisi. La memoria è un dovere da coltivare per costruire un futuro di pace, responsabile e immune da simili atrocità", afferma dal canto suo il presidente della Camera, Lorenzo Fontana.
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