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La vicenda
05 Settembre 2024 - 21:31
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano
Il ministro della Cultura al lavoro, firma il decreto attuativo per la riforma del Ministero
ROMA. «Politicamente è un caso chiuso. Il ministro ha chiarito i fatti d’interesse pubblico». Il giorno dopo l’intervista di Gennaro Sangiuliano al Tg1, durante la quale il ministro della Cultura ha spiegato tutti gli aspetti del caso legato a Maria Rosaria Boccia, con cui ha rivelato di aver avuto una relazione, il centrodestra fa quadrato attorno all’esponente del Governo.
«HA AMPIAMENTE CHIARITO». «Sono molto amico di Sangiuliano e di sua moglie, sono stato uno dei testimoni di nozze al loro matrimonio, quindi mi auguro che questa vicenda possa essere superata e l’equilibrio tra di loro possa essere recuperato», premette il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. Che subito dopo sottolinea: «Per quanto riguarda poi gli aspetti funzionali ed istituzionali sono stati ampiamente chiariti già dal ministro. Sangiuliano, come ministro della Cultura, ha sempre ricoperto con competenza il suo ruolo e le persone vanno giudicate nel complesso delle loro azioni. Un giudizio non può di certo cancellare il valore di una persona e tutta l’attività svolta».
«DUE PESI E DUE MISURE». E mentre in serata viene smentito che ci sia stato un vertice di maggioranza sulla vicenda, e che nell’incontro tenuto a Palazzo Chigi tra il vicepremier Antonio Tajani e Giorgia Meloni si sia discusso del ministro, a proposito dell’esposto alla Procura presentato dal verde Angelo Bonelli - che ipotizza i reati di «indebita destinazione di denaro o cose mobili» e di «rivelazione di segreti d’ufficio» - la vicepresidente del Senato, Licia Ronzulli, di Fi, replica: «Volevo sapere se oltre a quello sul caso del ministro Sangiuliano, Bonelli avesse con sé anche un altro esposto, per esempio sulla chiave che Franceschini ha ricevuto dal comune di Pompei e che, da quanto abbiamo saputo, si è tenuto a casa? Voglio capire se ci sono due pesi e due misure». Anche la Lega difende Sangiuliano: «È una vicenda privata. Penso che politicamente il caso sia chiuso - afferma Rossano Sasso, deputato della Lega - e che la politica oggi debba occuparsi di cose più urgenti che interessano di più agli italiani». Nell’intervista rilasciata mercoledì sera al Tg1, che è stata vista da 3,2 milioni di telespettatori, facendo registrare il 18,5% di share, Sangiuliano ha chiarito che «non un euro pubblico è stato speso per la dottoressa Boccia. Non sono ricattabile». Dal canto suo il ministro ieri è stato regolarmente al lavoro e ha firmato il decreto ministeriale di articolazione degli uffici dirigenziali e degli istituti dotati di autonomia speciale di livello non generale del ministero della Cultura, in attuazione del nuovo Regolamento di organizzazione del dicastero.
«LA SINISTRA PARLA DI GOSSIP». Da FdI si sottolinea: «A una sinistra disperata che tifa sempre contro l’Italia non resta che parlare di gossip e affidarsi a chi registra di nascosto la vita privata degli avversari politici», spiega il vicepresidente del Senato, Salvatore Sallemi. Ma l’opposizione insiste e continua a chiedere le dimissioni di Sangiuliano sparando a palle incatenate: «Meloni difende l’indifendibile», accusa il portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, Angelo Bonelli, mentre il Pd parla di «commedia tragica» e polemizza contro lo spazio dato dal Tg1 al ministro, invocando l’intervento della commissione di Vigilanza. Boccia a sua volta in un’intervista a “La Stampa” parla di «alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto. Io penso che il ministro sia sotto ricatto». Sulle trasferte «ho sempre saputo che pagava il Ministero come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria».
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