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Napoli
19 Settembre 2024 - 08:29
Matteo Renzi e Vincenzo De Luca
NAPOLI. Matteo Renzi nel centrosinistra? «Chi condivide il programma è benvenuto». Nasce il patto tra Vincenzo De Luca e Matteo Renzi (nella foto pubblicata sul profilo Facebook del leader di Iv) che si ritrovano dalla stessa parte della barricata contro la legge sull’autonomia differenziata.
«ROMPE IL SISTEMA SANITARIO». «La ricaduta dell’Autonomia differenziata sulla sanità pubblica del nostro Paese è molto semplice, si rompe il sistema sanitario nazionale, punto. E aumentano i divari tra Nord e Sud», taglia corto De Luca, durante l’iniziativa contro la legge Calderoli organizzata insieme al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, nella sede del Consiglio regionale della Campania.
LA SFIDA DELL’EFFICIENZA: «ECCO COSA PROPORREMO». Il governatore ribalta la narrazione del Sud straccione inefficiente e sprecone, e siccome si ritiene «rappresentante del Sud dell’efficienza e del rigore spartano - afferma -, noi chiederemo che il Parlamento approvi una modifica della legge Calderoni, semplice: si stabilisca che per ogni cittadino italiano siano stanziate le stesse risorse sanitarie dal Piemonte alla Sicilia. Poi, ci sia un numero di medici e infermieri ogni mille abitanti, uguale per il Piemonte e la Sicilia. Dopodiché vediamo chi è in grado di produrre risultati di efficienza».
«L’AUTONOMIA CREA DISEGUAGLIANZE AL SUD, È UNA SCONFITTA». Sulla stessa lunghezza d’onda Renzi. L’ex premier affonda i colpi contro la riforma Calderoli, affermando che «crea diseguaglianze al Sud e più burocrazia al Nord, quindi è una sconfitta per tutti. Se ci sarà il referendum, come io mi auguro, sarà evidente che il Governo è contro il Mezzogiorno», avverte. Per il leader di Italia viva la legge approvata dimostra anche che «il Governo non è capace di gestire la sanità, che le Regioni fanno il proprio meglio ma è l’Esecutivo che con l’autonomia crea diseguaglianze incredibili».
«CAMPANIA CAPOFILA DELLA BATTAGLIA». Renzi riconosce alla Campania il ruolo di «capofila di questa battaglia contro l’autonomia leghista». Tuttavia, il ragionamento di Renzi è politico e punta dritto a disarticolare la maggioranza. Sulla legge, spiega, «c’è una contraddizione interna alla maggioranza, perché Forza Italia non è un partito nazionale ma è forte in tre regioni: Calabria, Campania e Sicilia. Se ci sarà il referendum, Forza Italia esploderà ed esploderà la Forza Italia del Sud», è la previsione di Renzi.
«CHI CONDIVIDE IL PROGRAMMA È BENVENUTO». Ma è sull’ipotesi di un’ampia alleanza in Campania in occasione delle prossime elezioni regionali che De Luca apre in maniera chiara a Renzi: «Noi in Campania abbiamo già una maggioranza larghissima. Noi siamo aperti, ognuno poi decide autonomamente come collocarsi». Il discrimine è il programma: «Chi lo condivide è benvenuto». De Luca si schiera per «una coalizione progressista, fondata su un programma che veda una convergenza sui temi fondamentali».
L’APERTURA A M5S. Nell’alleanza «ci devono stare tutti - afferma il governatore, rispondendo a una domanda sul M5S - perché è giusto pretendere coerenza politica da parte di tutti quelli che partecipano alla coalizione. Questo è ragionevole». Anche Renzi conferma: «Siamo diversi, ma da parte nostra nessun veto a M5S. Per vincere serve un campo largo».
L’IRONIA DEL GOVERNATORE. Non manca poi la proverbiale battuta ironica del governatore: «Io e Renzi strana coppia? Non adoperiamo parole così, osé. Io ballo da solo, diciamo, mettiamola così».
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