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De Luca manda in frantumi il Pd

Terzo mandato al voto in Consiglio contro Schlein. I pontieri: ricucire lo strappo

De Luca manda in frantumi il Pd

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

NAPOLI. L’appuntamento è alle 10,30 di stamane. È l’ora della verità per il Pd campano: in Consiglio regionale arriva in discussione la proposta di legge sul terzo mandato, quella che dovrebbe consentire a Vincenzo De Luca di candidarsi per la terza volta a governatore.

LA SPACCATURA DEL PD. Una decisione che spacca il Pd. Elly Schlein ribadisce la contrarietà del partito nazionale al terzo mandato, ma i consiglieri dem hanno già annunciato che stamane voteranno a favore della proposta.

SI VA ALLO SCONTRO. «Possono votare tutte le leggi regionali che vogliono - ha avvertito della segretaria del Pd - ma questo non cambia la posizione del partito. Se qualcuno non è abituato, perché prima funzionava diversamente, adesso è bene che si abitui al cambiamento». De Luca a sua volta non recede dal braccio di ferro. Anzi, dall’entourage del governatore filtra una sola parola d’ordine: si va avanti. Punto. «Io mi ricandido. Chi ci sta ci sta», ripete De Luca, senza escludere neanche l’ipotesi di essere in campo senza il Pd.

MANFREDI: IL COMUNE NON C’ENTRA. Ora però, cresce anche il rischio che lo scontro nel Pd possa avere delle conseguenze sul Comune di Napoli. Il pericolo di una possibile reazione a catena che Gaetano Manfredi per ora allontana con due parole: «Assolutamente no». Poi il sindaco partenopeo aggiunge: «Questo è un tema del Partito democratico, ne parla il Pd». E a chi gli ricorda che il Pd è il primo partito della sua coalizione, Manfredi risponde: «Tanti partiti mi sostengono», riferendosi al campo largo che compone la sua coalizione.

SERRACCHIANI: «IL RISCHIO È CONSEGNARE LA REGIONE ALLA DESTRA». Tra i dem si comincia però a riflettere seriamente sulle possibili conseguenze di una rottura interna. I pontieri sono al lavoro per evitarlo: «Speriamo che si ricomponga, c’è tempo e modo di recuperare, non ci possiamo permettere di consegnare alla destra la Campania. Noi, come Pd, siamo contrari in generale ma ci sono tutti i tempi, i modi e i luoghi per recuperare questa situazione», dice la deputata Pd Debora Serracchiani. E sul voto di oggi in consiglio regionale la Serracchiani si limita a dire: «I nostri consiglieri regionali sanno come la pensa il partito». Ma evidentemente non basta a convincerli.

UNICA ASTENUTA BRUNA FIOLA. Sabato scorso la commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale, infatti, ha approvato la proposta di legge per consentire il terzo mandato al governatore in carica. Hanno votato a favore 7 consiglieri dem su 8, l’unica astenuta è stata Bruna Fiola. Uno scenario che oggi si potrebbe ripetere nell’aula del Consiglio. La norma prevede il recepimento di quella nazionale, che dispone la non rieleggibilità alla carica per chi ha già ricoperto tale carica per due mandati consecutivi. Il computo, però, decorre dall’entrata in vigore della legge regionale, quindi per De Luca sarebbe il secondo mandato, non il terzo.

IL RUOLO DI M5S. In commissione M5S ha votato contro, come il centrodestra, ma è chiaro che i pentastellati sono spettatori interessati: se De Luca si ricandidasse senza il Pd, il partito di Conte potrebbe tentare di guidare il centrosinistra con un proprio candidato: si fanno i nomi di Roberto Fico e Sergio Costa.

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