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Verso le Regionali
27 Gennaio 2025 - 08:30
Vincenzo De Luca e Luca Zaia
NAPOLI. In un modo o un altro puntano al terzo mandato. Luca Zaia (Veneto) e Vincenzo De Luca scalpitano. Cominciamo dal presidente della Regione Campania: la strada che intende percorrere è solo quella di Santa Lucia, dice. Senza se e senza ma. Ovvero: il governatore punta e si “affida” alla Consulta che dovrebbe pronunciarsi nella metà di aprile. Intanto il presidente campano ha già costituito il suo collegio di difesa:mira a sostenere che il limite dei due mandati consecutivi scatta solo da quando le Regioni recepiscono la legge del 2004. Il che permetterebbe al governatore di ricandidarsi.
Se i giudici dovessero dargli ragione - un cammino che sembra in salita, una ipotesi non proprio probabile - resta lo scoglio politico, ma De Luca non demorde: «Indipendentemente da quello che dirà e farà il Pd scenderò in campo». L’ho ha detto e, scontatamente, continuerà a dirlo in ogni circostanza, senza mai essere “tenero” con la classe dirigente romana. U no degli ultimi “complimenti”: «Non saranno i “cacicchi a Roma a decidere re».
Stilettata, chiamiamola così a Bersani: «Beva un grappinno e vada a dormire». Ma indiscrezioni sostengono che il punto di caduta per De Luca potrebbe essere la candidatura a sindaco di Salerno, una sorta di ritorno alle origini che diventerebbe un’onorevole exit strategy. E Zaia? Cerca una via di persuasione e nel contempo di forza.
La sua strategia è diversa a quella di De Luca. L’uomo del Veneto Luca Zaia si affida al consensi popolare e spiega che i banchetti del Carroccio che sono stati allestiti sono con “una chiamata di popolo”. Sa bene che il popolo leghista lo ama e che, sotto, ha più appeal dello stesso Salvini. «Non sto portando avanti battaglie personali - chiarisce - quello che dovevo dire l’ho detto». Il ritornello è lo stesso del governatore campano: nessun interesse personale.
Ma intanto sono già 10mila le firme a suo sostegno, un sondaggio per sfondare le regole ritenute ormai obsolete: «Il limite dei mandati è un retaggio storico - dice Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta, vicino a Salvini - valorizzare la democrazia significa superare queste imposizioni e liberare i cittadini dai vincoli imposti dalla legge al loro libero esercizio del voto. Questo sondaggio ne è la conferma». Le firme servono anche per mandare un messaggio agli alleati di governo: in Veneto il candidato presidente, come che sia, spetta alla Lega.
Peraltro per il sondaggio dell’istituto demoscopico Lab21.01 (per Affaritaliani.it) il 67,7% degli italiani - ovvero la stragrande maggioranza - vuole che venga cancellato il vincolo del doppio mandato per residenti di regione. Indefinitiva l’asse Zaia-De Luca c’è: tanto distanti come ideologia, tanto vicini per una battaglia. Ideologica? Personale? O, altro ma poco importa. E se il presidente della Regione Campania decidesse di emulare il suo omologo? Certo, “un po’” di firme porterebbero acqua al suo mulino.
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