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Congresso Psi
23 Marzo 2025 - 09:08
Il governatore De Luca con il segretario del Psi Maraio
NAPOLI. «Il futuro della Campania lo decideranno i campani e non Roma, lo decidiamo qui non a Roma». Lo ha affermato il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenendo al congresso nazionale straordinario del Psi in corso a Napoli. «Le forze di centrosinistra hanno iniziato a vivere un momento di crisi drammatica - arringa il governatore - da quando sono divetate autoreferenziali, pensando al mercato delle candidature a prescindere dai problemi dei territori. Noi vogliamo sapere quali sono le necessità della Campania». Poi scherza con chi gli chiede, come il vicesegretario nazionale del Psi, Salvatore Oddo, che lo invita a candidarsi alla segretaria nazionale del Pd piuttosto che alla Regione Campania. «Ora ci penso...» la risposta ironica dello “sceriffo”.
LA BORDATA AI DEM E AL CAMPO LARGO. De Luca, poi, lancia una bordata ai dem: «Ci sono sentimenti, sensazioni, che avverti sulla pelle. Io avverto qui nel Psi il clima di una comunità politica che mantiene valori di solidarietà . Ci sono altri partiti in cui si respira un clima di burocratismo, di stalinismo, di correntismo. Qui sto bene, mi sento in famiglia». Il numero uno di Palazzo Santa Lucia, poi, usa il sarcasmo per colpire ancora il proprio partito: «Sono tra quelli che non diranno mai che l’alternativa alla destra è il campo largo, anzi darei due anni di carcere a chi parla di campo largo, a prescindere. O perlomeno, lo indirizzerei a un Tso. È un’espressione inventata dai radical chic del Pd. Ma voi davvero pensate che una persona normale in Italia capisca cosa è il campo largo? Basterebbe questo per dire che l’alternativa di Governo è ancora lontana in questo Paese. Abbiamo un Governo sgangherato, ma che rischia di rimanere lì per anni, perché non c’è un’opposizione credibile come alternativa».
LA QUESTIONE DELL’AUTONOMIA DIFFERENZIATA. Il presidente della Regione Campania rilancia ancora sul tema dell’autonomia differenziata. «Salvini ha presentato di nuovo la proposta di legge, prepariamoci a combattere. Non ho ancora letto il testo, ma se ricalca le cose proposte prima, bisognerà combattere come abbiamo già fatto quasi da soli, andando addirittura a Roma a fare una manifestazione di massa» dice.
LA NOSTALGIA PER CRAXI. De Luca allarga lo sguardo anche ai grandi temi nazionali: «Il mondo sta attraversando momenti di trasformazione, l’Onu non conta più niente e perfino i confini nazionali sono in discussione. C’è una distanza drammatica fra la gravità del momento politico e la pochezza dei gruppi dirigenti politici in Italia e in Europa. Sento la nostalgia di una personalità come Bettino Craxi, un grande statista». E ancora: «Lui aveva indicato una strada anche nella politica internazionale, una collocazione atlantica non equivoca, ma mantenuta con grande dignità e senso di autonomia. C’è un massacro di centinaia di bambini e donne a Gaza e l’Occidente, Italia compresa, non hanno avuto il coraggio di dire una sola parola politica né di pietà».
IL CASO VENTOTENE. Infine, un attacco alla premier Giorgia Meloni sulla vicenda Ventotene: «Per lei era un soggiorno marino che i fascisti avevano offerto a quelli che resistevano, una ridente località di mare in cui si facevano le colonie. Sono stati offesi quelli che avevano combattuto per la libertà contro il fascismo. E rilevo che la storia del regime non è stata ancora consumata nel profondo da parte della destra».
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